Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore della Sanità, ha fatto ieri il punto della situazione intervenendo alla presentazione del rapporto sull'uso dei farmaci durante l'epidemia Covid-19, realizzato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) con il contributo dell'Osservatorio Nazionale sull'Impiego dei Medicinali (OsMed) dell'Agenzia. Ebbene, secondo il numero uno dell’Iss dai dati degli ultimi giorni, dal 6 a 19 luglio, emerge che "il 44% dei nuovi casi di coronavirus Sars-CoV-2 in Italia è stato individuato attraverso attività di screening" e il 30% dei positivi individuati è asintomatico".

Correlati a questi "i contatti stretti trovati positivi con la ricostruzione delle catene di trasmissione, attività che pesa per il 24%". La pandemia, comunque, tutto sommato sembra essere sotto controllo: "Oggi siamo nella parte bassa della curva epidemica e abbiamo un dato stabile di 200-300 nuovi casi al giorno". Un numero stabile, ma che comunque non deve essere preso sottogamba perché la battaglia per sconfiggere il virus è ancora molto lunga.

Per Brusaferro negli ultimi 30 giorni la situazione è ‘fissata’ sui numeri di cui sopra, "ma si rileva a livello geografico un'incidenza a 3 velocità, con focolai un po' ovunque. La trasmissione quindi continua a persistere in tutte le aree del Paese e gli asintomatici sono adesso una categoria prevalente". Un dato significativo è l'età media dei nuovi positivi, che prima era sopra i 70 anni, e ora è scesa intorno ai 40. La letalità riguarda però soprattutto le età più avanzate". Quanto alla mortalità, a marzo c’è stato un eccesso molto significativo, soprattutto dai 65 anni in su, nelle regioni a alta circolazione, ma risulta riassorbito completamente a maggio".

Il presidente ha poi fatto presente che il lockdown sugli italiani ha avuto "un impatto anche su fenomeni come il tabagismo e il gioco d'azzardo. Impatto che si è tradotto in un aumento dei tentativi di dire addio al fumo e in una crescita della pratica del gioco d'azzardo online inferiore però a quanto ci si aspettasse". I dati su questi due fenomeni sono stati raccolti dall’Iss su un campione di circa 6 mila persone con un'indagine realizzata ad aprile attraverso interviste online. Nella fase di lockdown, secondo quanto emerso, gli operatori del Telefono verde contro il fumo hanno avuto un numero ridotto di telefonate ma con durate più lunghe e hanno aumentato in maniera esponenziale l'offerta di percorsi per smettere di fumare, dal 3 al 18%".