Ha parlato dell’emergenza Coronavirus, ma anche di quanto è importante la libertà di stampa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale con l’Asp. "Anche una sola vittima è motivo di dolore e motivo per non abbassare difese - ha sùbito detto il capo dello Stato -. C’è la tendenza a dimenticare e a rimuovere esperienze sgradevoli. Forse non era immaginabile che la rimozione affiorasse cosi presto mente nel nostro Paese continuano a morire persone per il virus". È un motivo per non abbassare le difese".

Mattarella, insomma, ha colto l’occasione per invitare tutti a non dimenticare i tanti morti di questi mesi e proseguendo con le misure di distanziamento. Il presidente ha ‘battuto’ molto sulle distanze di sicurezza, perché in Italia si ha la sensazione che ci sia un liberi tutti pericoloso. "È un errore – ha precisato - non mantenere le precauzioni di sicurezza e le cautele sanitarie ritenendole espressioni di libertà, che è un valore fondamentale in una democrazia, ma non può essere confusa con il diritto di far ammalare gli altri. Imparare a convivere con il virus non vuol dire comportarsi come se il virus non ci fosse più".

Mattarella è poi tornato a parlare dell’approvazione del piano Next Generation Eu e lo stanziamento di fondi mai visti negli anni scorsi: "Le iniziative, la quantità di risorse ma, soprattutto, la qualità e le formule profondamente innovative messe in campo dalle principali istituzioni comunitarie hanno una portata straordinaria e manifestano un'ambizione di significato storico". Ma ora "noi italiani siamo chiamati, istituzioni e società, a fare la nostra parte per utilizzare le grandi opportunità presentate".

Mattarella ha poi elogiato il ruolo dei media durante questo periodo: "L'informazione professionale, di qualità, è stata, evidentemente, riconosciuta dai nostri concittadini come capace di poter garantire una affidabilità non attribuibile ad altri ambiti. Sul tema delle notizie manipolate può, tuttavia, sorgere un equivoco che è opportuno evitare, giacché potrebbe evocare il rischio della tentazione di un controllo sulle libere espressioni di stampa".

E poi ancora: "Le fake news - notizie contraffatte - sono, normalmente, il prodotto di azioni malevoli, abitualmente anonime, concertate allo scopo di ingannare la pubblica opinione, contando sull'effetto moltiplicatore del web e sulla assenza di sanzioni che caratterizza un mondo privo di responsabilità definibili. La pretesa di un non luogo, come è stato chiamato, dove ci si può permettere di propalare presunti fatti, falsati o inesistenti, senza alcuna sanzione. Esattamente l'opposto - ha ribadito - dell'informazione professionale che prevede anche sistemi di sanzioni puntuali sia degli organi preposti alla deontologia professionale, che da parte della magistratura. I due fenomeni non vanno quindi in alcun modo confusi".

STEFANO GHIONNI