Il collaudo statico del nuovo Ponte di Genova "San Giorgio" ha dato esito positivo. Lo ha comunicato l'Anas, dopo aver analizzato i risultati delle prove di carico effettuate sulla struttura. Nell'agosto dell'anno scorso, l'Anas ha ricevuto l'incarico dal commissario straordinario per la ricostruzione, Marco Bucci, di occuparsi sia del collaudo statico sia di quello tecnico-amministrativo del nuovo Ponte. Ed ha messo in campo un team di tecnici guidati dall'ingegnere Achille Devitofranceschi.

IL COLLAUDO STATICO
Il collaudo statico ha previsto, inizialmente, anche il controllo della qualità dei materiali utilizzati, la certificazione della loro idoneità e soprattutto le opportune verifiche di corrispondenza con quanto previsto dal progetto esecutivo. Per la verifica dei calcoli statici il collaudatore si è avvalso dei tecnici del Coordinamento Progettazione della Direzione Generale di Anas. Concluse tali verifiche, il 19 luglio sono iniziate le prove di carico.

TEST DURATI TRE GIORNI
I test, durati tre giorni, avevano l'obiettivo di verificare sperimentalmente la capacità strutturale del ponte e la sua risposta alle azioni impresse. Si è trattato di test di tipo dinamico e statico. Il ponte, in pratica, è stato sollecitato attraverso le forzanti naturali, come il vento, sia attraverso prove di frenatura. Per i test di tipo statico sono stati utilizzati 56 camion da 46 tonnellate e "4 carrelloni speciali" per le prove sulla rampa di innesto con l'autostrada A7.

RISPOSTA TESTATA CON PIU' SISTEMI
In questa fase di "prova", la risposta del viadotto è stata misurata attraverso più sistemi: dalle livellazioni topografiche ai misuratori di tensione all'interno della soletta nella zona tesa, a cavallo della pila, per verificare la fessurazione del calcestruzzo; dai misuratori di allungamento per verificare se sugli apparecchi di appoggio vi fossero trazioni indesiderate fino all'installazione di un radar sotto le campate di prova per controllare in modo rapido le deformazioni del viadotto durante le prove di collaudo.