Scoppia la polemica sui 5 parlamentari di cui parlava, ieri, il quotidiano Repubblica, che con vera "faccia tosta", avrebbero presentato domanda per intascare il bonus da 600 euro mensili introdotto con il decreto Cura Italia per le partite Iva in difficoltà a causa dell'emergenza Covid. Intendiamoci: nulla di illegale. La questione è solo, si fa per dire, "morale". Perché ci sta che uno resti di stucco di fronte alla notizia che chi guadagna un lauto stipendio, come quello intascato dagli onorevoli nostrani, ha avuto pure il coraggio di fare domanda per portarsi a casa il...sussidio! Non a caso sulla questione si sono immediatamente accesi i riflettori e tutti, dal primo all'ultimo degli inquilini di Montecitorio, si sono mossi per scovare i 5 "furbetti". Unanime, manco a dirlo, lo sdegno espresso dai principali esponenti delle forze politiche che siedono tra i banchi dell'emiciclo della Camera. A voler dar retta a quanto scrivono Repubblica e il Messaggero, parrebbe che i cinque siano tre deputati della Lega, uno del Movimento 5 Stelle e uno di Italia Viva. Il primo a chiedere le dimissioni dei 5 presunti furbetti è stato il ministro degli Esteri (ed ex reggente pentastellato) Luigi Di Maio: "Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore". Dura anche la reprimenda del presidente della Camera Roberto Fico: "Chiedano scusa e restituiscano quanto percepito". Per il segretario del Pd Nicola Zingaretti si tratta di una "vera vergogna". "In qualunque Paese al mondo, tutti costoro si dimetterebbero", ha sbottato il leader del Carroccio Matteo Salvini, mentre la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha lanciato una iniziativa social per scovare i 5: "Visto che l'Inps non fa i nomi per questione di privacy, invito ogni parlamentare a dichiarare '# Bonus Inps io no!'. In modo che i nomi emergano lo stesso, per esclusione". Anche Forza Italia ha stigmatizzato con forza la vicenda, con la vicepresidente della Camera Mara Carfagna, che ha parlato di sistema bonus "sbagliato" proprio perché consente "di richiedere e ricevere un sussidio anche a chi non ne ha assolutamente necessità". Infine anche Leu, con Federico Fornaro, ha invocato chiarezza: "È giusto che gli italiani conoscano i nomi dei 5 parlamentari".

STEFANO GHIONNI