Dal Governo dicono che non è il agenda. Tutto questo a parole, ma poi? La realtà è che le casse dello Stato sono vuote e se i miliardi dell’Europa arriveranno non sarà prima del 2021. Ciononostante, dal ministero dell’Economia continuano ad uscire informazioni ottimistiche. L’Irpef sarà tagliata, saranno studiate altre forme per diminuire le tasse che in Italia hanno un record: di essere tra le più alte in Europa (se escludiamo alcuni paesi scandinavi).

La domanda è semplice: se si vogliono davvero aiutare i cittadini con sgravi fiscali dove si prenderanno i soldi che mancheranno dopo questa manovra? Ecco perché torna alla ribalta quello spauracchio che ha il nome di patrimoniale. Molti se la ricorderanno perché il padrino di questa "imboscata" fu l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato. All’improvviso, decise di togliere dai conti correnti di ciascuno di noi una certa somma con cui sanare il bilancio dello Stato. Il "dottor Sottile", come fu definito a suo tempo, non aveva mai avvertito nessuno dei contribuenti a questo passo. Fu una vera e propria sorpresa che lasciò interdette molte persone, le quali, da allora in poi, hanno cercato di custodire nel proprio conte corrente il minimo indispensabile. Ora se ne torna a parlare. Settembre dovrebbe essere il mese incriminato.

Sarà vero? Inutile chiedere a chi dovere notizie al proposito, nessuno si farà uscire dalla bocca dichiarazioni di questo tipo. E’ stupefacente però che la patrimoniale si riaffacci alla ribalta proprio nel momento in cui scoppia uno scandalo che ha dell’incredibile. I protagonisti sono cinque deputati che, oltre ad intascare 13 mila euro al mese come stipendio, ne hanno volute altre seicento approfittando della legge sulle partite Iva. Davvero pazzesco se si pensa che nel nostro Paese ci sono migliaia di famiglie che il Covid19 ha messo sul lastrico, tanto che hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena. I responsabili sarebbero tre deputati della Lega, uno di Italia Viva ed un altro dei 5Stelle.

Anonimi per il momento, ma è auspicabile che quando si leggeranno queste note, si sia fatta piena luce sull’episodio e si conoscano nomi e cognomi di queste persone che non dovrebbero più essere definite "onorevoli". Di quale onore si tratta? Superando per adesso questo inqualificabile avvenimento, torniamo a parlare delle tasse. È un problema che interessa milioni e milioni di cittadini. Dopo la pandemia, non riescono più a dare il dovuto allo Stato perché sono stati messi sul lastrico dal virus. Il ministro Gualtieri si dice tranquillo e fiducioso sul futuro perché "le tasse diminuiranno".

Non mettiamo in dubbio le sue parole, ci mancherebbe. Ma quello che invece non è certa è la tenuta di questo Governo guidato dall’avvocato del popolo. I problemi sono tanti, molti dei quali irrisolti. Nel senso che se ne è discusso in Consiglio dei ministri. Ma poi ogni decisione è stata rimandata. Conte il temporeggiatore, si dice. Ritiene che è meglio procrastinare le divisioni invece che affrontarle e cercare di dirimerle. Questo è il suo principio e si deve dire con onestà che finora il premier ha avuto ragione, se è vero come è vero che il Governo ha tenuto.

E la sua popolarità è aumentata. Ma in autunno non si potrà più indugiare, si dovranno affrontare i vuoti economici lasciati dalla pandemia. Gualtieri sarà all’altezza di risolverli? Ed insieme con lui tutto l’esecutivo? O si andrà ad un rimpasto per placare gli animi degli avversari (ed anche degli amici) per trovare una quadra che per il momento non c’è?

BRUNO TUCCI