Dal Ponte sullo Stretto, già caro a Berlusconi, al tunnel di Conte, il passo è a dir poco breve. Sissignori, avete letto bene: l'attuale premier del governo giallorosso ha riportato alla ribalta l'idea di un collegamento diretto tra Reggio Calabria e Messina. Non più, però, un viadotto sospeso sul mare, sull'esempio, per capirci, del Ponte di Brooklyn. Bensì un'opera ancora più mastodontica, che richiama molto da vicino il tunnel anglo-francese che corre sotto la Manica.

Una grande infrastruttura sottomarina, dunque, in grado di collegare Calabria e Sicilia, simbolo del rilancio tricolore dopo la crisi del Covid. "A Genova abbiamo appena realizzato un ponte bellissimo. Sullo Stretto dobbiamo pensare a un miracolo di ingegneria, una struttura ecosostenibile, leggera, compatibile con la tutela dell'ambiente. Se del caso anche sottomarina" ha detto il presidente del Consiglio durante un tour in Puglia. A dargli man forte è giunta la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli la quale ha addirittura avanzato la possibilità di presentare il progetto di realizzazione del tunnel tra gli interventi previsti dal governo nel piano da presentare all'Europa per ricevere le risorse del Recovery Fund. "Abbiamo avuto una proposta da parte di un gruppo di ingegneri che ci ha sottoposto questa ipotesi del tunnel sottomarino al posto del ponte sullo Stretto di Messina" ha argomentato l'esponente del governo.

Intanto si registrano le prime timide aperture. Il deputato siciliano del M5S Giorgio Trizzino, ad esempio, è stato lapidario: "Se è davvero realizzabile, perché non farlo?". Peccato però che la sua posizione sia rimasta isolata. Da Roma, infatti, i 5 Stelle hanno bollato l'opera come "non utile". E la stessa Italia Viva non ha nascosto il proprio scetticismo nei confronti della proposta del presidente. "Il ponte sullo Stretto è ad oggi il solo cantierabile in qualche mese. Rinviare questo progetto, ipotizzando tunnel o altre fantasiose soluzioni, significa allontanare il rilancio del Meridione ancora una volta e di almeno altro 20 anni", ha commentato Davide Faraone, presidente dei senatori del partito di Renzi.

"Più che di una vera idea progettuale, ci sembra una boutade estiva. Ipotizzare la realizzazione di una fantomatica opera sottomarina (di cui ad oggi non c'è neppure uno schizzo) significa voler mettere una pietra tombale, senza ammetterlo, al progetto del ponte sullo Stretto" ha affermato, dal canto suo, Marco Falcone, assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana e commissario di Forza Italia per la provincia di Catania. "Conte e i suoi ministri continuano a fare sparate sul Ponte sullo Stretto per millantare un progetto di sviluppo del Sud che non esiste. Ma i meridionali sono stremati da decenni di abbandono e ne hanno abbastanza di prese in giro" ha infine sbottato l'eurodeputato del Carroccio Vincenzo Sofo.