Annusa e dà un morso a una forma di pecorino toscano. Il doppio gesto nel totale dispregio delle regole anti-Covid. Senza mascherina e l’evidente intenzione di fregarsene del distanziamento. Matteo Salvini in visita al caseificio Busti, con la mascherina abbassata e tutto il resto all’interno dello stabilimento, a Fauglia, nel Pisano. Il leader leghista in compagnia della Ceccardi, candidata alla presidenza della Toscana alle elezioni regionali. Pregiato formaggio, il pecorino irrompe nella campagna elettorale, e apriti cielo.

Le fotografie senza protezione fanno il giro del web e il Pd insorge. "Salvini mette a rischio tutti". Dura la replica del leghista, voluto, cercato o involontario l’ennesimo autogol del provocatore? "Attacco strumentale". Nell’occhio del ciclone finisce anche il titolare del caseificio Busti, che incassa solidarietà. "La forma che Salvini aveva in mano è quella che gli abbiamo poi regalato. Come facciamo con tutti gli altri ospiti che abbiamo avuto in visita, appartenenti a vari schieramenti politici. Dovremmo forse chiudere loro la porta? Non lo faccio per appartenenza politica, ma per far conoscere una realtà di riferimento dell’agroalimentare toscano". Il gesto e l’irregolarità commessa da Salvini (scientemente o senza averci fatto caso?) provoca grande risonanza.

Giorgio Gaber, per dirne una, non si sa come l’avrebbe presa, se accanto alla mortadella di sinistra avesse messo il pecorino di destra? Il risvolto curioso è proprio questo: in pieno agosto la polemica sulla tendenza politica toscana riguarda proprio l’amato pecorino. Un’iniziativa elettorale, auspice la candidata governatore Susanna Ceccardi, con tanto di gaffe. Salvini immortalato con la mascherina abbassata, e si rivoltano tutti: infuriati i Cobas, poi il volto storico della sinistra pisana, oggi assessore a Volterra, il quale si rivolge al caseificio Busti. Una lettera di parole serie. "Eravate in miei preferiti, ma ora non vi compro più". Un invito chiaramente al boicottaggio. Nel giro di poche ore il contagio in rete praticamente completato.

Complice l’intervento delle Sardine di Pisa e dintorni. Due sarebbero i motivi che hanno spinto Dario Danti a scrivere una lettera agli organi d’informazione, televisioni e giornali. "Non li compro più per due motivi. Il primo: la Busti ha scelto Salvini come testimonial; il secondo: lo stabilimento del pecorino toscano ha lasciato che Salvini si facesse fotografare con la mascherina abbassata e il formaggio in mano all’interno dello stabilimento, in spregio alle norme igieniche e anti-Covid". Lo storico Danti, per questa sua uscita, si prende bacchettate sulle mani, nessuna di questa giustificata. "Questo signorotto di sinistra si avventa contro le imprese italiane già provata dalla crisi economica conseguente alla pandemia", accusa Edoardo Ziello, deputato del Carroccio.

Nella vicenda inzuppa ovviamente il biscotto il Pd, impegnato a fare puntualmente le pulci all’incauto Salvini. Interviene il presidente regionale in carica Rossi. "Mi chiedo come sia possibile che i cittadini normali, giustamente siano respinti dai negozi e dai ristoranti, gestiti da persone serie e responsabili. Mentre sia consentito a questo energumeno di sputazzare sul formaggio che poi mangeremo". Il Pd non risparmia attacchi, li cavalca con energia. Antonio Mazzeo tira fuori la sua foto con il candidato alla presidenza regionale Giani in visita al caseificio Busti. Entrambi bardati di mascherina. Si rivolge a Susanna Ceccardi, la leghista pretendente al trono regionale della Toscana.

"Se non riesci a far rispettare le regole a Salvini, come farai con la Toscana". Salvini che annusa senza mascherina il formaggio di Busti diventa così caso politico. Laddove il capo leghista era partito per la visita allo stabilimento del Pisano con le migliori intenzioni. "Qui un gemellaggio fra Toscana e Sicilia: pecorino coi pistacchi di Bronte. Viva l’Italia". La foto messa in rete all’esterno dello stabilimento, con Salvini sorridente. Poi, quel gesto fuori delle regole e la valanga di polemiche.

La replica di Salvini? "La mascherina la porto sempre dove è obbligatorio. È surreale che ci siano liste di proscrizione degli imprenditori nel 2020". L’ex ministro della Repubblica già vice premier in coabitazione con Luigi Di Maio risponde all’Italia dei partiti di governo dalla Versiliana, il famoso ritrovo estivo di matrice chiaramente culturale. Salvini in platea, Susanna Ceccardi sul palco da sola. Mai confermato, il confronto con Giani non c’è stato. "Queste polemiche strumentali danneggiano una delle eccellenze del nostro territorio sono scandalose", si avventura nella difesa d’ufficio di Salvini la candidata alla presidenza della Regione Toscana. Restano intanto tre cose, e in maniera definitiva. Il gesto fuori delle regole di Salvini, le polemiche conseguenti, l’irruzione del pecorino toscano Dop in campagna elettorale. Questo strano agosto anche questo ci ha regalato. E chiaramente non se ne avvertiva il bisogno.

di FRANCO ESPOSITO