Mai come quest’anno la nostalgia la farà da padrona nella festa notturna più importante dell’Uruguay nella notte di domani, 24 agosto. Il nome è già di per sé emblematico ma in questo 2020 la “Noche de la Nostalgia” non avrà -almeno ufficialmente- eventi massivi, discoteche strapiene con musiche di altre epoche. Delle grandi feste resterà solo un ricordo: l’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus impone una nuova celebrazione, questa volta del tutto atipica ed esclusivamente virtuale nella lunga notte che culmina nel 25 agosto, giorno dell’indipendenza. È la prima volta che c’è un panorama del genere in 42 anni di storia. L’origine della “Noche de la Nostalgia” risale a un 24 agosto del 1978 quando Pablo Lecueder, proprietario di CX-32 Radio Mundo, organizzò una festa con i vecchi successi della musica mondiale. Un’idea, questa, che venne replicata negli anni successivi trovando un pubblico sempre più numeroso e con il passare degli anni la memoria musicale ha finito per integrare anche altre epoche, ossia quelle più recenti. Marchio di fabbrica dell’Uruguay, questa festa unica al mondo è stata istituzionalizzata nel 2004 con la legge numero 17.825 che impegna il Ministero del Turismo a promuoverla come un’attrazione turistica. La campagna promozionale dell’edizione di quest’anno racconta invece un’altra storia: il governo è seriamente preoccupato dalle feste clandestine che potrebbero far crescere il numero di contagi. “Da quando si è iniziata la pandemia sapevamo che questo era il giorno più a rischio” ha riconosciuto ieri il ministro dell’Interno, Jorge Larrañaga, presentando in conferenza stampa l’operativo di sicurezza che è stato organizzato per l’occasione con 1.858 agenti coinvolti e 672 veicoli. “Non trasformiamo una notte che è stata sempre di festa in una notte di possibili contagi” ha detto Larrañaga rivolgendosi alla popolazione. Ancora più categorico è stato il ministro della Salute Daniel Salinas che ha spiegato: “Le feste sono assolutamente proibite. Ci potrebbe essere un cocktail esplosivo: anziché 8 o 10 focolai ne potremmo avere mille in una sola notte”. La preoccupazione per la possibilità di contagi massivi è arrivata fino al presidente Luis Lacalle Pou che è stato il primo a parlare nei giorni scorsi: “Dobbiamo saltare questo 24 de agosto. Ovviamente chiedere questo a un ragazzo è difficile ma credo che le nuove generazioni siano coscienti del problema”. Oltre gli operativi di sicurezza la scommessa del governo uruguaiano passa ancora una volta per il senso di responsabilità dei cittadini: “Il miglior operativo sono le persone che agiscono in modo libero e responsabile. Il miglior operativo è lo sforzo responsabile dei cittadini. Non è possibile che per cinque o sei ore di festa si possa modificare la situazione sanitaria e così danneggiare l’intero paese” ha sintetizzato ieri il segretario di Presidenza, Alvaro Delgado.

MATTEO FORCINITI