Ladri di biciclette. Veri ladri, mezzo milioni di furti in questo che si avvia a diventare l’anno record. Ladri di biciclette, distanti dal titolo e da quelli portati sullo schermo da Vittorio De Sica. Oggi il crudo realismo; ieri il neorealismo cinematografico. L’impennata di furti a fronte dell’impennata nelle vendite, aumentate del sessanta per cento. Soprattutto dopo il lockdown. Ladri di biciclette in azione. I furti sono in poderoso aumento, addirittura il 46,7% dei derubati ha subito uno o più furti. Il valore medio delle biciclette rubate oscilla tra i cento e cinquecento euro. Oltre il novanta per cento dei derubati non ha ritrovato la propria bici. Si ruba per necessità come i ladri in azioni nell’indimenticabile pellicola immagine del neorealismo post bellico in Italia? Difficile la risposta, ma circa il sessanta per cento dei furti è opera di bande specializzate, interessate in particolare ai modelli più costosi. Perfidi specialisti che sanno come far saltare un antifurto in pochi secondi.

Ciclisti appiedati dai ladri di biciclette. Un maledetto sport particolarmente in voga attualmente in Italia. La crescita del numero di furti viene spiegata con "il maggior numero di biciclette in circolazione in Italia". Molte persone – comunica la Federazione ambiente in bicicletta – hanno approfittato del bonus in tempo di coronavirus. La bici viene scelta come mezzo di trasporto alternativo. L’opzione che consente di evitare i mezzi pubblici, per paura di rimanere contagiati dal covid-19. Di pari passo con la forte lievitazione delle vendite, si è elevato il numero dei furti. Stimato appunto per difetto in 500mila biciclette rubate, laddove quelle vendute toccano quota 540mila, acquistate dopo il lockdown. Ma non tutti i furti vengono denunciati. "E questo è un male, un aspetto decisamente negativo", lamenta il consigliere della Fiab, Federazione ambiente e bicicletta. "Sarebbe importante avere a disposizione dati precisi, per sensibilizzare le persone sul problema".

Problema non da poco, anche in funzione dell’aiuto che potrebbero ricevere le forze dell’ordine. La denuncia aggiunge numeri importanti ai fini della diffusione del servizio di marcatura. Ovvero dell’utilità e/o esigenza di dotare anche le biciclette di una targa, come è prassi in altri Paesi. E di istituire un registro nazionale della bicicletta, che contribuisca a rintracciare le bici rubate. Ma la maggior parte delle persone purtroppo rinuncia alla denuncia, nella convinzione assoluta che non riuscirà mai a ritrovare la propria bicicletta. L’aumento delle vendite, e di conseguenza quello dei furti, dipende anche dal successo nazionale del bonus. Si acquistano molte bici elettriche. In genere a queste si presta maggiore attenzione, vengono di norma portate in casa o in garage. Ma non è detto che questa soluzione garantisca dal rischio furto.

Talvolta non basta. Il consiglio è di provvedere alla marchiatura del mezzo. Le forze dell’ordine, con questo sistema, sono riuscite a rintracciare biciclette anche all’estero. Consigli dopo gli acquisti. In città è meglio non utilizzare ruote a sgancio rapido; scegliere una buona chiusura anche se pesante e costosa; quando si compra, diffidare sempre di prezzi troppo bassi; chiudere sempre le biciclette parcheggiate nei cortili; mettere il proprio codice fiscale sul telaio per favorire il riconoscimento della bici in caso di furto. I colpi organizzati prendono di mira una bici chiusa, ma non assicurata a un palo o a una rastrelliera. La bici, in questi casi, viene spostata di pochi metri. Poi passerà qualcuno a prenderla con un furgone. La catena del furto, tutto organizzato nei minimi particolari, con perversa professionalità. Talvolta i ladri optano per il furto in blocco di grandi quantità di biciclette dalle rastrelliere. Se ne necessario, rubano anche quelle, le caricano sul furgone, e via.

Ma qual è la città dove avviene il maggior numero di furti? Ferrara, forse, per antonomasia la città della bicicletta? No, il privilegio è una prerogativa di Milano. Seguono grandi centri di storica importanza per quanto attiene l’uso della bicicletta. Milano, Firenze, Roma, Bologna, Reggio Emilia. In Italia la spesa media per l’antifurto da bici è in media l’1,6% del valore della bici. In Europa la media sale all’1,8%. Necessita in assoluto un cambio di mentalità. Gli esperti di sicurezza urbana ritengono primario il ruolo della prevenzione. Semplicemente perché al di là dell’aumento delle biciclette in circolazione in Italia, quello del furto è un problema endemico. Gli esperti raccomandano di affidarsi innanzitutto alla precauzione. Fatta di cosucce elementari, ma utilissime. Semplici e da insegnare ai possessori di biciclette: come si lega bene il telaio, non soltanto la ruota, e lo sprone a investire negli antifurto. Il risultato non è mai garantito al cento per cento, ma almeno protegge dai ladri di bicicletta nella misura del settanta per cento.

Franco Esposito