Un tridente composto da Cristiano Ronaldo, Paulo Dybala e Luis Suarez. È l'attaccante uruguaiano il calciatore sul quale la Juventus ha spostato l'attenzione sia per la complessità dell'operazione Edin Dzeko (sul quale s'è fiondato anche l'Inter) sia per l'impossibilità di arrivare a Karim Benzema (il Real Madrid fa muro). Le ultime notizie sulle trattative dei bianconeri confermano i contatti, anche intensi. Non c'è un accordo vero e proprio, non è stata raggiunta un'intesa ufficiale e piena ma la disponibilità c'è e quello della "vecchia signora" è stato (ed è) molto più di un sondaggio. L'ex punta del Barcellona è il primo nome in cima alla lista delle preferenze. Ha scalato posizioni ed è sul suo profilo che adesso convergono la maggior parte degli sforzi della diplomazia affinché il canale aperto conduca a qualcosa di più concreto. A beLuis Suarez neficio della Juventus c'è un dettaglio tutt'altro che trascurabile: i blaugrana hanno già deciso che il bomber sudamericano (34enne) non rientra nei piani per il futuro, a Torino il calciatore può trovare l'ambiente ideale per essere protagonista ancora in Champions e lottare per la conquista dello scudetto. Prima, però, deve risolvere il suo contratto con i catalani che scade nel 2021. Quando avrà la certezza di riuscirsi a liberare dal Barça non ci saranno più ostacoli per dire sì, in maniera convinta e definitiva, ai bianconeri. Quali sono le cifre dell'operazione? Molto dipende da come andranno i colloqui tra Suarez e il club iberico al quale resta legato ancora per un anno. L'operazione potrà decollare senza necessità da parte della Juve di corrispondere un indennizzo al Barcellona se le parti troveranno una soluzione rispetto alla volontà del calciatore di non rinunciare all'ultimo anno di stipendio (circa 14 milioni netti, 25 milioni al lordo) e al club di monetizzare la cessione. Qual è la proposta economica della Juventus? Ingaggio da 14 milioni netti all'anno e un bonus alla firma e commissioni complessivi di 15-20 milioni è quanto prefigurato dai rappresentanti del calciatore. A Torino, invece, sono pronti a rilanciare mettendo sul piatto un'offerta lievemente inferiore ma comunque allettante: 10 milioni netti, una somma che non graverebbe troppo sul bilancio grazie ai benefici fiscali previsti dal Decreto Crescita che favorisce l’arrivo in Italia di calciatori residenti all’estero da almeno due anni e con una tassazione agevolata e più bassa.