Oltre quattromila nomi. Da Renzi a Ferrero, da Berlusconi a Merloni. E poi padri, madri, compagni e compagne di leader politici. Persino i loro figli appena maggiorenni. Ma anche criminali e presunti terroristi residenti sul suolo italiano. Una società privata, la Zhenhua della città di Shenzhen, in Cina, "raccoglie informazioni dettagliate all'estero su politici, sui loro familiari, su persone di interesse pubblico, membri delle istituzioni, imprenditori e criminali. Tutto per conto di Pechino. E lo fa anche in Italia".

È quanto emerge dall'analisi di un mastodontico database ottenuto dal Foglio insieme con altre testate internazionali come il Telegraph, il Sunday Times, l'Indian Express, il Globe and Mail e l'Australian Financial Review. L'Okidb, Oversea Key Information DataBase, stando all'analisi condotta da Foglio "raccoglie informazioni pubbliche analizzando tutti i big data disponibili online; ogni singolo social network, blog, articoli, qualunque pubblicazione su internet diventa fonte".

I dati sono poi analizzati 'da numerosi ricercatori specializzati', viene ancora spiegato da Il Foglio. Un'altra sezione del database "monitora cargo via mare e via aerea, ma non sono spiegati i dettagli dell'attività. Se gran parte delle fonti del database sono raccolte dall'intelligenza artificiale attraverso internet, la lettura dei dati contenuti nel database mostra l'intervento persone fisiche, che inseriscono dati non pubblici, assegnano a ogni individuo un punteggio – che non è stato possibile interpretare in maniera indipendente – e ne tracciano una mappa di connessioni e interessi", spiega ancora Il Foglio nella sua inchiesta.

Nel dettaglio, sotto alla chiave di ricerca 'Italia' compaiono 4.544 nomi e cognomi. La raccolta dei dati italiani sembra iniziare dal 2006, ben prima che la società esistesse. Tra le persone di 'interesse speciale' "figurano il narcotrafficante Rocco Morabito, assieme a esponenti di camorra, 'ndrangheta e Cosa nostra. Censiti anche presunti terroristi islamici residenti in Italia", rivela ancora il quotidiano.