Sono sei anni che Joey Saputo, canadese di origini siciliane, ha acquistato il Bologna. La Roma, proprio quest'estate è passata da Joe Pallotta di Boston a Dan Friedkin di Houston. Ma ben prima del passaggio di proprietà nella capitale, a Firenze era sbarcato Rocco Commisso, paisà calabrese, la sua fortuna se l'è creata a New York. Senza dimenticare Elliott Investment Management che con Paul Singer dal 2018 nel suo portafoglio ha aggiunto anche il Milan. Finita qui l'America del calcio in Italia? No, perchè anche Parma ha preso la stessa strada, società acquistata dal Krause Group, guidato da Kyle Krause. Adesso c'è davvero di tutto nella serie A: dalle auto, Friedkin è diventato miliardario distribuendo la Toyota in una dozzina di stati degli USA, alla tv, e qui passiamo a Commisso, poi i latticini di Saputo, i fondi di Elliott e infine Krause.

Dan Friedkin

Ma come ha fatto i soldi? L'anno scorso Krause Group ha chiuso con un fatturato di 2,76 miliardi di dollari e ha la sede dei propri affari nello Iowa, a Des Moines. Tutto è cominciato da William A. Krause, che nel 1959 prima ha fondato la Hampton Oil Company nello Iowa, diventata poi Krause Gentle Company e da lì si è poi aggiunto Kum & Go, catena di minimarket che oggi ha 400 punti vendita in 11 stati degli USA, solo l'inizio di un'avventura finanziaria di successo che poi si è allargata ad altri settori. Ma l'Italia era nel cuore/portafoglio dei Krause ancora prima di acquistare il Parma. Infatti sono proprietari dell'azienda vinicola Vietti, di Castiglione Falletto in provincia di Cuneo, poi ancora della Enrico Serafino di Canale, sempre vino ancora nel cuneese, ma l'anno prossimo, nelle Langhe è prevista l'apertura di Casa Langa, un hotel di lusso con 39 stanze che promette un'esperienza unica in una della tante splendide zone dell'Italia.

Dal Piemonte all'Emilia, la strada è stata breve, rapido il passaggio del 90% delle azioni, senza poi un eccessivo esborso: 100 milioni di euro per entrare dalla porta principale nella serie A. E non sarà la sua prima esperienza nel calcio. Infatti seppure in una lega minore, la USL League Two, quarta negli USA, da oltre un paio di decenni è proprietario del Des Moines Menace, mentre il figlio Tanner, oggi presidente di Kum & Go ha giocato in Italia e nel college di Loyola. "Parma - ha detto Kyle Krause appena annunciato l'acquisto - è un marchio conosciuto in tutto il mondo per i suoi successi negli Anni '90. Qui ci sono le opportunità".

L'acquisto del Parma ha anche di riflesso rilanciato le ambizioni della squadra dello Iowa che, attraverso la costruzione di un nuovo impianto, ha l'obiettivo di far parte della USL (seconda lega dietro la MLS) non oltre il 2022. Krause, che in Italia possiede anche una villa sempre in Piemonte, ha definito l'ingresso nel Parma "La realizzazione di un sogno. Io sono un italo-americano, amo il soccer, football, calcio... chiamatelo come volete". Ma davvero Krause è italo-americano? Sembra proprio di sì anche se il nome non lascia trasparire nessun legame.

"È divertente - ha spiegato nella sua prima intervista da proprietario del Parma - anche mia moglie quando ci siamo conosciuti mi faceva la stessa domanda. Si tratta infatti della famiglia di mia madre. I miei bisnonni sono emigrati dalla Sicilia, Palermo. E gran parte della mia vita ha sempre avuto un'accezione italiana: quando mi sono fidanzato l'ho fatto in Italia, anche il matrimonio l'ho celebrato lì... È l'eredità verso la quale mi sono sempre inclinato". Ma come ha fatto Kyle Krause, dallo Iowa, ad arrivare fino al Parma?

Rocco Commisso

"All'inizio - ha spiegato - ho cominciato con qualche ricerca, in generale, sul calcio italiano, cercando di accrescere le mie conoscenze nel processo. E mentre facevamo networking, ci siamo imbattuti in alcune società che potevano essere in vendita e una di queste era proprio il Parma. E quelli che adesso sono diventati i nostri soci, dopo il fallimento della vecchia società l'avevano riportata in A, partendo dalla serie D, con tre promozione di fila". E per concludere l'affare Krause si è avvalso anche dei consigli di Joey Saputo e Rocco Commisso. "Ho parlato con loro - ha concluso - sono stati disponibilissimi, mi hanno aiutato a imparare. Ma ho comunque ancora tanta strada da fare. Di sicuro non arriverò dallo Iowa col copione scritto dicendo 'Guardate! Ho tutte le risposte...".

Roberto Zanni