Un altolà su tutta la linea, quello imposto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, al premier britannico Boris Johnson. Senza tuttavia alcuna volontà di innescare polemiche o scontri istituzionali. "Anche noi italiani amiamo la libertà ma abbiamo a cuore anche la serietà" ha detto ieri il Presidente della Repubblica, parlando a Sassari, al termine della cerimonia di commemorazione per i dieci anni della morte di Francesco Cossiga. L'inquilino del Colle ha così risposto a quanti gli hanno "riferito" le parole pronunciate nei giorni scorsi dal primo ministro inglese, secondo il quale nel suo Paese, a proposito della gestione dell'emergenza coronavirus, ci sarebbero stati "più contagi perché gli inglesi, a differenza di italiani e tedeschi, amano la libertà" e dunque è più difficile far rispettare le regole. Il politico britannico aveva pronunciato quelle parole alla Camera dei Comuni, incalzato dal deputato laburista Ben Bradshaw che gli chiedeva, appunto, per quale motivo in Italia e in Germania ci fossero molti meno casi di coronavirus rispetto alla Gran Bretagna. Occorre chiarire comunque che da Mattarella non è giunta, in via ufficiale, alcuna precisa volontà di replicare direttamente a Johnson o di innescare polemiche. Il Presidente della Repubblica, infatti (va sottolineato), ha detto quello che ha detto, parlando in un contesto privato e informale. Tuttavia la precisazione del Capo dello Stato ha assunto un po’ il sapore del "punto e a capo". O della lezione impartita allo scolaretto ribelle, se preferite. Del resto già lo scorso 31 luglio, in occasione della cerimonia del Ventaglio, il Presidente della Repubblica si era espresso sulla necessità e sul modo di rispettare l'equilibrio tra i diritti costituzionali, a cominciare da quelli alla libertà ed alla vita. Talvolta - disse l’uomo del Quirinale in quell'occasione - viene evocato il tema della violazione delle regole di cautela sanitaria come espressione di libertà". "Non vi sono valori che si collochino al centro della democrazia come la libertà. Naturalmente occorre tener conto anche del dovere di equilibrio con il valore della vita, evitando di confondere la libertà con il diritto far ammalare altri" il pensiero di Mattarella.

STEFANO GHIONNI