E' una "cosa mai vista in storia dell'umanità", la capacità di frenare l'avanzata di una pandemia prima di un'espansione incontrollata: lo ha detto il presidente dell'Accademia dei Lincei, Giorgio Parisi, nella cerimonia di chiusura del 417/o anno accademico dell'accademia scientifica più antica del mondo. "Solo 30 anni fa - ha detto - una cosa del genere sarebbe stata impossibile". "Una delle cose fondamentali per contenere la pandemia durante e dopo il lockdown è stata la possibilità di individuare le persone malate, facendo i test e mettendole in quarantena, test che sarebbero stati impensabili 40 anni fa e che sono al limite della tecnologia attuale. Probabilmente nemmeno 10 anni sarebbe stato possibile utilizzarli in questo modo massiccio", ha detto Parisi all'ANSA a margine della cerimonia. La pandemia di Covid-19 è arrivata in un momento storico che ha consentito di affrontarla senza effetti disastrosi. Oltre alla disponibilità di test adeguati, infatti, hanno avuto un ruolo importante le tecnologie per la comunicazione: "in buona parte si è riusciti a fare lockdown senza distruggere la produzione: molti hanno lavorato con il telelavoro grazie a internet. In un altro momento storico questo sarebbe stato impossibile e le conseguenze economiche sarebbero state ancora peggiori". Internet ha salvaguardato anche le relazioni sociali, ha aggiunto Parisi, consentendo di rompere l'isolamento almeno in parte: "lo hanno reso socialmente più sopportabile". La tecnologia è anche la chiave per affrontare i prossimi mesi: "se necessario, potranno essere adottate misure drastiche per periodi limitati, con la speranza che in un anno arrivi il vaccino. In passato per avere il vaccino ci sarebbero voluti dieci anni".