“Quasi tutto in Argentina può essere collegato agli italiani, ma non sappiamo bene cosa sia specificatamente italiano”. Così Fernando Devoto, storico di fama internazionale, si esprimeva rispetto all’emigrazione italiana nel grande Paese sudamericano.
Gli studi storici sottolineano la dimensione quantitativa imponente, così come la pervasività del fenomeno: gli italiani in Argentina erano così numerosi da essere presenti in tutti i ceti sociali e in tutte le attività economiche.

Indicative, in questo quadro, le parole di Luigi Einaudi: “sulle rive del Rio de la Plata sta sorgendo una Nuova Italia, si sta formando un popolo che sebbene sia argentino, conserverà i caratteri fondamentali del popolo italiano”.

Ed è dunque a questo fenomeno così forte che il Museo Regionale dell’Emigrazione intende rendere omaggio, scegliendo la musica come forma di comunicazione prima che di intrattenimento. All’interno di questo quadro prende piede “Sorella Argentina”, uno spettacolo di Tango cantato a cura di Ivanna Speranza. L’evento avrà luogo in due momenti: venerdì 16 ottobre alle ore 21,00 e domenica 18 ottobre alle ore 17,30. In entrambe le occasioni l’evento sarà ospitato nel salone del Museo del Gusto, in Via Principe Amedeo 42/A, a Frossasco. Al fine di rispettare le misure di contenimento del contagio da COVID-19 è gradita la prenotazione (info@museoemigrazionepiemontese.org – 371 116 55 06).

LA STORIA DEL TANGO

Il tango affonda le sue radici nell’emigrazione italiana in Argentina: i maggiori autori di testi di questo genere musicale furono italiani o diretti discendenti di italiani. Il sentimento di malinconia, così forte in questo ballo, è legato alla storia dell'emigrazione: chi arrivava pensava spesso di rimanere per un po' di tempo e poi tornare a casa. Più di un milione di italiani sono arrivati a Buenos Aires all’inizio del Novecento, molti di loro hanno contribuito a inventare il tango. Lo stesso Astor Piazzolla aveva il padre toscano. Il Tango diede all’uomo la possibilità di esprimere sogni e disagi e, come disse Borges in un’occasione: “il Tango primitivo esprime ciò che in altre epoche alcuni poeti amavano enunciare nei loro versi: la convinzione che combattere possa essere una festa!”.

Il tango non è soltanto un ballo, ma anche musica e un canto. Musica suonata dovunque con gli strumenti più disparati, ascoltata in bettole malfamate o in lussuosi teatri, cantata per le strade da voci sensuali e struggenti. I temi ricorrenti riguardano argomenti di carattere universale come l'amore, quasi sempre sofferto e perduto, o fenomeni sociali tipici di Buenos Aires, la sua città natale. Ce lo ricorda Ivanna Speranza curatrice e protagonista della serata.
Rispetto all’incontro, Speranza dice: «è per me una gioia immensa - da argentina che visse la migrazione due volte: prima dai racconti dei nonni imbarcati a Genova e adesso da immigrata in Italia - proporvi una selezione di tangos che sembrerebbero destinati a rimanere per sempre nel cuore, nella memoria e nello struggimento dell’intera umanità».

ALLIEVA DI PAVAROTTI

Soprano di fama internazionale, allieva di Luciano Pavarotti e Mirella Freni, Ivanna Speranza è Gilda nel Rigoletto di Verdi, Musetta ne La Bohème di Puccini, Nannetta nel Falstaff di Verdi, Lisa ne La sonnambula di Bellini, Zerlina nel Don Giovanni di Mozart, Violetta ne La Traviata di Verdi, Serafina ne Il Campanello di Donizetti. Accanto all’attività operistica, Ivanna tiene concerti in molte sedi, con orchestra o da camera.
Forma il duo vocale “Siempre Damas” accanto al soprano Francesca Lanza e si esibiscono in diversi paesi tra cui Inghilterra, Olanda, Giappone, Francia. Come solista invece, sono recenti i suoi debutti al Teatro Bellini di Catania ne La rondine di Giacomo Puccini sotto la direzione del Maestro G. Gelmetti, a Pavia come protagonista nell’ Aida di Giuseppe Verdi. Vincitrice di numerosi premi a livello internazionale, tra i futuri impegni vi sono delle tournée che includono la Florida, il Messico ed un nuovo debutto Pucciniano, Magda ne La Rondine, in Argentina. Tra ottobre e novembre 2020, Speranza è impegnata nella registrazione del disco Sin confines, con musicisti del teatro Regio di Parma e con suo fratello Mariano, disco che include anche il Tango argentino.

ACCOMPAGNATA DA VATTANO E LANZA

Ad accompagnarla a Frossasco il 16 e 18 ottobre, Laura Vattano al pianoforte e Francesca Lanza al flauto traverso. Più volte premiata in concorsi nazionali ed internazionali, Vattano ha già al suo attivo molteplici esperienze come membro di varie formazioni cameristiche che l’hanno portata ad esibirsi in diverse città italiane ed europee, così come a collaborare con il Teatro Stabile di Torino, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e l'Unione Musicale. Da dieci anni è pianista stabile del progetto musicale Avant-dernière pensée, promosso dalla Fondazione Cosso.
Francesca Lanza, soprano di fama internazionale, ha alle spalle una carriera importante anche come flautista. Diplomata al Conservatorio “A.Vivaldi” di Alessandria, ha seguito numerosi corsi di perfezionamento con flautisti quali Arturo Danesin, Conrad Klemm e Raymond Guiot, col quale ha ottenuto il I° premio all'unanimità al termine del Corso Triennale dell'Accademia Italiana del Flauto di Roma. Ha fatto parte per tre anni, in qualità di primo flauto, dell'Orchestra del Teatro Lirico Sperimentale “A.Belli” di Spoleto, svolgendo anche la funzione di Tutor nei Corsi di qualificazione orchestrale. Vincitrice di numerosi premi nazionali e internazionali, ha suonato in diverse formazioni spaziando dal duo con pianoforte all’ensemble di musica contemporanea. Ha inoltre studiato traversiere con Sergio Balestracci perfezionandosi ai Corsi internazionali di musica antica di Urbino. Con l’Ensemble Hypnos ha svolto un’intensa attività concertistica incentrata sul repertorio barocco.

Le tre professioniste saranno affiancate e intervallate dalle voci narranti di Paolo Bertalmio e Vittoria Burrato. Uno spettacolo dunque attento alla dimensione storico culturale in cui affonda le sue radici il tango, un contesto nel quale la Grande Emigrazione italiana ha giocato un ruolo di non secondaria importanza.