Il contagio in Europa non rallenta. E, via via che i casi aumentano, crescono anche le restrizioni. Prova a correre ai ripari anche la Germania, dove sono stati raggiunti i 5mila casi: il governo tedesco ha intenzione di estendere l’obbligo di mascherina dove non è possibile mantenere le distanze di sicurezza e nei casi in cui si sta insieme per lungo tempo. Il dettaglio emerge da una bozza che sarà oggi oggetto di discussione tra i ministri-presidenti dei Land tedeschi e la cancelliera Angela Merkel e di cui Dpa ha preso visione. Potrebbe anche essere esteso il coprifuoco per la ristorazione anche sotto i 35 nuovi contagi per Covid su 100mila abitanti in una settimana. C’è anche l’idea di limitare il numero di partecipanti alle feste private e agli eventi pubblici quando in un’area ci sono oltre 35 nuove infezioni di Covid su 100.000 abitanti in una settimana. Quanti partecipanti alle feste sono ammessi e quando potrebbe entrare in vigore il coprifuoco per la ristorazione non è specificato nella bozza del documento che sarà in discussione alla riunione di oggi tra la cancelliera e i rappresentanti dei 16 Land tedeschi. Tra i problemi principali di Berlino, il tracciamento. Lo ha detto il ministro tedesco della Salute Jens Spahn, in conferenza stampa oggi a Berlino. "A dirsi è facile, ma invece è un lavoro molto complesso" che richiede competenze e disponibilità "e a un certo punto gli uffici sanitari raggiungono i loro limiti e questo punto è al momento particolarmente allarmante". Proprio il tracciamento delle catene di contagio "finora è stato un fattore di successo rispetto agli altri paesi proprio perché ha funzionato bene" nella gestione della pandemia, ha proseguito il ministro, ma ora è a rischio. Nella vicina Austria è nuovo record di casi. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 1.346 casi di Covid-19. La capitale Vienna resta il Land con il maggior numero di positivi, 402, seguito dall’Alta Austria con 234, Tirolo con 184 e Bassa Austria con 139. Attualmente i casi positivi sul territorio austriaco sono 5.467. Complessivamente in Austria le persone risultate positive al tampone sono 58.672 su 532.801 test effettuati, 872 sono decedute (278 nella sola Vienna) e 45.846 sono guarite. Il governatore del Tirolo, Guenther Platter (OeVP) visto il considerevole aumento di casi sostiene che "saranno necessarie ulteriori misure, siamo nuovamente in una situazione difficile". È picco anche in Slovenia, dove con 707 casi nelle 24 ore si è registrato il nuovo record giornaliero di infezioni da coronavirus. I casi rilevati oggi sono quasi il doppio rispetto a quelli segnalati ieri, quando le positività si erano fermate a 397. I test effettuati sono stati 4.902. Le autorità di governo hanno annunciato nuove restrizioni per contenere la forte diffusione del virus. Allarme anche a Varsavia, dove si teme per il sistema sanitario. In Polonia, infatti, è stato registrato un nuovo record giornaliero contagi, con altri 6.526 casi e 116 morti. Il portavoce del governo ha sostenuto che la situazione negli ospedali è sotto controllo ma opposizione e dottori hanno accusato le autorità di non aver fatto preparativi adeguati per contrastare una seconda ondata. Secondo l’immunologo, il Paese è sull’"orlo del disastro"; l’esecutivo dovrebbe fare in modo che si effettuino più tamponi e contestualmente chiudere le scuole e sostenere il sistema sanitario. Cresce la preoccupazione anche in Irlanda del Nord, dove per due settimane le scuole saranno chiuse. La misura è stata presa, riferisce la Bbc, nell’ambito di un pacchetto di nuovi provvedimenti anti-Covid. La premier nordirlandese Arlene Foster ha delineato le nuove misure, che includono anche limiti a matrimoni e funerali, ed entreranno in vigore venerdì 16 ottobre. Pub e ristoranti, poi, chiuderanno per quattro settimane, ad eccezione di take away e consegne. Nel Regno Unito solo due giorni fa il premier Johnson ha annunciato un piano che prevede tre livelli di restrizioni. Mentre il Paese continua a far fronte a un numero preoccupante di casi, The Guardian riporta uno studio di Nature secondo il quale in Inghilterra e in Galles si è registrato il numero più alto tassi di morti tra i 21 paesi industrializzati analizzati. Ma torniamo di qua della Manica. In Francia, e a Parigi in particolare, cresce l’attesa per il discorso di Macron, che alle 20, molto probabilmente, annuncerà provvedimenti urgenti per far fronte all’aumento del contagio nella regione della capitale e a Lille. Il presidente starebbe per varare un coprifuoco che partirebbe alle 20, a Parigi e nell’Ile-de-France. Un provvedimento doloroso per tutto il settore della ristorazione e dell’intrattenimento oltre che per i cittadini di Parigi, città che da settimane è in allarme per l’espansione del virus. I contagi sono sempre alti, attorno ai 13.000 da qualche giorno, e il tasso di positività dei test ha toccato per la prima volta ieri il 12%. Complicata la situazione ospedaliera: la pressione è forte da diversi giorni in tutta l’Ile-de-France, le rianimazioni hanno superato il 40% di letti occupati da pazienti Covid-19. La preoccupazione cresce anche in Belgio, dove venerdì scorso è stato registrato il picco, con 7mila contagi e, nei giorni scorsi, è stata raggiunta la soglia di 5mila contagi al giorno con un aumento dei casi, nel giro di una settimana, del 93%. Secondo Le Soir, le ospedalizzazioni quotidiane per Covid sono aumentate negli ultimi sette giorni dell′81%. Il governo studia nuove restrizioni che potrebbero arrivare a breve. Non va meglio in Olanda, dove le nuove restrizioni entrano in vigore da oggi: bar e ristoranti chiusi, vietata la vendita di alcolici dopo le 20. Le nuove misure saranno in vigore per un minimo di quattro settimane, dopo Amsterdam deciderà se rinnovarle o attenuarle. I Paesi Bassi hanno attualmente il terzo tasso più alto di infezioni per 100.000 persone in Europa, dietro solo a Repubblica Ceca e Belgio. E il governo di Praga ha disposto la chiusura di bar e ristoranti, da oggi al 3 novembre, per fare fronte al nuovo picco di casi. "Abbiamo solo una possibilità ora e ci dobbiamo riuscire", ha detto ai giornalisti il premier Andrej Babis. La Repubblica Ceca, che conta 10,7 milioni di abitanti, ha registrato quattro record di aumenti giornaliere la scorsa settimana con il picco di 8.618 nuovi casi registrati venerdi’. Il bilancio totale dei casi, aggiornato a ieri, è di 119.007; i decessi sono 1.045. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha reso noto ieri che la Repubblica Ceca nelle scorse due settimane ha registrato la più grande crescita di contagi su 100 mila abitanti. "Dobbiamo prendere misure che invertano la tendenza entro due o tre settimane, altrimenti esauriremo le capacità ospedaliere", ha detto il ministro della Salute, Roman Prymula. Sono autorizzati assembramenti solo fino a sei persone e anche le scuole elementari passeranno alla didattica a distanza, come avevano già fatto medie e superiori. In Spagna, dopo che il governo centrale ha imposto a Madrid un lockdown parziale, i contagi sono stabili, ma su quote che comunque si aggirano intorno ai 10mila casi giornalieri. Dopo il braccio di ferro con l’esecutivo Sanchez, che aveva portato all’annullamento del decreto governativo con le prime restrizioni (imposte poi attraverso un altro sistema), oggi le autorità locali riconoscono la gravità della situazione. Il vicepresidente della Comunità di Madrid, Ignacio Aguado ha avvertito: "Se il contagio non scende, il Natale sarà molto diverso da come lo abbiamo sempre immaginato". Come riporta El Pais, gli attriti con il governo sul tema non accennano a diminuire. Peggiora la situazione anche in Catalogna, dove i contagi settimanali sono passati da 7mila a 11mila. La Generalitat, come riporta La Vanguardia, è pronta a chiudere bar e ristoranti fino alla fine di ottobre. Restano bassi, rispetto agli altri Paesi europei, i numeri del Portogallo. Che, però, ieri ha registrato 16 decessi da Covid-19, il numero più alto dal 20 maggio scorso. Un record negativo che si inquadra nella tendenza all’aumento dei casi di contagio registrata nelle ultime settimane nel paese. Sabato il governo aveva annunciato 1646 casi di positività in 24 ore, cifra più alta dall’inizio della pandemia. Il Paese, nella prima ondata, è stato considerato un esempio di corretta gestione del Covid.

FEDERICA OLIVO