C'è voluta una riunione fiume protrattasi per tutta la notte per arrivare a trovare la quadra nella maggioranza. Poi il sospirato via libera alla legge di bilancio è arrivato. Una manovra da 40 miliardi, 23 in deficit e 17 di aiuti europei, approvata dal governo "salvo intese", il cui testo definitivo sarà completato solo nei prossimi giorni per la trasmissione al Parlamento. I punti principali, però, sono ormai fissati. Quattro miliardi destinati alla sanità, altri quattro al sostegno dei settori travolti dalla crisi legata al Covid, cinque per la proroga della Cig. Soprattutto, sei miliardi destinati alla scuola, capitolo di spesa spesso sacrificato nelle precedenti manovre, con risultati che hanno portato ai disastri di oggi. Ma a cosa saranno destinati i fondi stanziati? Per quanto riguarda la sanità, alla conferma per tutto il 2021 di circa 30mila medici e infermieri assunti a tempo determinato per l'emergenza, all'acquisto di vaccini e alla dotazione del Fondo Sanitario Nazionale. In arrivo anche un fondo per premiare la fedeltà fiscale dei contribuenti, mentre la misura più importante per il Sud è la decontribuzione al 30% per le imprese, portata a regime per il triennio 2021-2023 con uno stanziamento di 13,4 miliardi. La grande novità della manovra è però rappresentata dall'assegno unico, che sarà finanziato con circa tre miliardi di euro per il 2021 e che a regime potrà contare su un budget di sei miliardi. Entrerà in vigore a luglio dell'anno prossimo, con bonus destinati anche agli autonomi e agli incapienti – e non più soltanto ai lavoratori dipendenti – calcolati in base al numero dei figli. Otto i miliardi destinati ogni anno a regime per la riforma del sistema fiscale, con il prolungamento – tra le altre misure introdotte – della durata del congedo di paternità.