"Il vaccino non sarà la soluzione, bisogna toglierselo dalla testa". Sono le parole di Ilaria Capua direttore dell'One Health Center of Excellence dell'Università della Florida. "Stiamo vivendo una situazione che non riguarda solo l'Italia o l'Europa. Riguarda tutto il mondo, è un quadro molto complicato. Il virus non guarda in faccia nessuno, il controllo della situazione dipende da noi, da ogni singolo individuo. Il virus ha un raggio di contagio limitato, bisogna rispettare le regole e attuare le misure di prevenzione che servono a ridurre il rischio", dice la scienziata.

"Il virus è lo stesso della scorsa primavera, non si è indebolito e non si è neanche incattivito. E questo è un bene: non ci possiamo immaginare fughe in avanti dal punto di vista dell'aggressività, è stabile dal punto di vista genetico. Abbiamo 9 mesi di esperienza nella gestione della malattia e nell'attuazione delle misure", aggiunge.

"Non eravamo pronti, come comunità scientifica, a rispondere a una pandemia provocata da un virus sconosciuto. Già facevamo fatica a convincere i politici del rischio pandemico legato all'influenza, siamo partiti a fatica con la produzione del vaccino perché non c'era nulla. È tutto nuovo, siamo partiti con grandi investimenti e stiamo arrivando per fortuna", afferma ancora.

"Però -avverte- il vaccino non sarà la soluzione, bisogna toglierselo dalla testa. Non ci sarà vaccino per tutti, bisognerà usarlo in maniera strategica per proteggere le persone più a rischio, non solo per il pericolo di sviluppare la malattia ma anche per l'esposizione. Il vaccino secondo me arriverà in diverse formulazioni che potranno essere usate per diverse fasce della popolazione. È illusorio credere che svalicheremo l'inverno con il vaccino: inizierà a essere presente nella popolazione in primavera e noi saremo pronti per il prossimo inverno con il vaccino, questa è la mia speranza".