La notizia della chiusura del quotidiano “La Gente d’Italia” giunge al Consiglio Generale degli Italiani all’Estero come un fulmine a ciel sereno ad appena una settimana di distanza dall’incontro in videoconferenza con l’onorevole Andrea Martella, sottosegretario di stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’editoria e al programma di governo, e con i dirigenti del dipartimento informazione e editoria, durante il quale erano emerse buone e rassicuranti prospettive per il rilancio della stampa italiana all’estero.

Il fatto che le rotative a partire dal 31 ottobre non stamperanno più “Gente d’Italia” dopo un’esperienza più che ventennale e di successo, riconosciuta anche dal Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, inquieta e pone domande sul futuro dell’informazione in lingua italiana in Uruguay e in tutta l’America latina, visto che oggi con l’uso indistinto degli strumenti tecnologici le notizie sono accessibili anche a migliaia di chilometri di distanza.

La scomparsa di qualsiasi esperienza editoriale impoverisce l’informazione e mette di fronte alle incertezze lavorative giornalisti e tecnici della carta stampata, professionalità che difficilmente riescono a ricollocarsi nel settore dell’editoria degli italiani all’estero. L’assenza di una pluralità di notizie assoggetta la società al mainstream, riduce gli spazi della democrazia assecondando il pensiero unico e contravvenendo ai principi contenuti nell’articolo 21 della costituzione italiana.

Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero in ottemperanza del dettame legislativo indicate nelle ragioni istitutive è impegnato a garantire la più ampia informazione nelle comunità, condizione essenziale per garantire la maggiore diffusione della cultura e della lingua italiana, consulterà il dipartimento informazione e editoria della presidenza del consiglio per conoscere i motivi alla base di questa decisione drastica e improvvisa.

Michele Schiavone, segretario del Cgie