Un vero e proprio allarme quello lanciato dalla ‘Nota di sorveglianza’ del Fondo monetario internazionale dal punto di vista della ripresa economica “che sta perdendo ritmo, frenata dalla seconda ondata della pandemia di Covid nonostante il rimbalzo superiore alle attese registrato tra luglio e settembre. Insomma, dietro l’angolo c’è una crisi che “probabilmente lascerà cicatrici profonde e disuguali”.

C’è un rischio di peggioramento anche per Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea: “In generale l’economia della zona euro sarà toccata severamente dalle conseguenze del rapido aumento dei contagi e dal ripristino delle misure di contenimento, ponendo rischi chiaramente al ribasso alle prospettive economiche a breve termine. Continuiamo a confrontarci con circostanze gravi, sia dal punto di vista sanitario che economico. Le pandemie sono eventi molto rari e imprevedibili e di conseguenza le prospettive economiche sono caratterizzate da un’elevata incertezza”. Proprio per questo motivo secondo la Lagarde il recovery fund “deve diventare operativo senza indugio”.

Le risorse aggiuntive del pacchetto possono facilitare politiche fiscali espansive, in particolare nei paesi dell’area dell’euro con spazio di bilancio limitato” come l’Italia, il cui elevato livello di debito pubblico preoccupa e a cui si chiede, per questo motivo, di predisporre strategie di rientro della spesa. Ma il veto di Polonia e Ungheria rimette tutto in discussione.