Con l'aria che tira, questa partita col Rijeka, stasera al San Paolo, decisiva per andare avanti in Europa League, è a forte rischio. Non tanto per la pandemia che affligge la formazione croata, quanto per gli spifferi di Castelvolturno.

Dopo la gara col Milan, confronto duro fra Gattuso e squadra. L'allenatore, infuriato con un gruppo di "maestrini" azzurri, avrebbe già posto l'out-out: vi sta bene o vado via.  Il match di stasera aspetta due conferme: la vittoria e un rinnovato patto di solidarietà fra tecnico e squadra. La seconda conferma sarebbe addirittura più importante della prima. Ma l'una tira l'altra.

Non c'è mai pace tra gli ulivi del Napoli. È così dai tempi di Monzeglio. "Te ne vai o no" cantavano gli azzurri insofferenti contro Ottavio Bianchi. Poi, varie paci e armistizi.
Ai tempi di Maradona, la pace di Vietri sul Mare e la pace di Modrone. Sarà che lo scirocco accende gli animi.

Il Rijeka, tre sconfitte su tre, ormai fuori dalle chance del girone europeo, non sarà comunque avversario accondiscendente, a meno che la formazione risicata e l'umore da coronavirus ne condizionino pesantemente la prestazione.

All'andata vittoria di misura del Napoli (2-1) sul campo croato dopo una brutta partita e un orribile primo tempo chiuso in sorprendente svantaggio. Decisivo l'autogol di Braut dopo un'ora di gioco che raddoppiava la rete di Demme. Non proprio una passeggiata.

Ricordarsene per questo match di ritorno, mentre in Olanda se la vedranno l'Alkmaar e la Real Sociedad a sei punti come il Napoli. Evitare di finire su scherzi a parte. Non prendere sottogamba l'avversario-Cenerentola e darci dentro dalle prime battute. I croati giocheranno in trincea per strappare un risultato di prestigio, non hanno null'altro da chiedere.

Il coltello tra i denti, preteso da Gattuso, non è un'arma congeniale agli azzurri. Il Napoli è formazione tecnica e leggera. Mentalmente e fisicamente non è squadra da battaglia, persino debole nelle proteste sulle decisioni arbitrali. Come ha sottolineato Gattuso mancano malizia e cattiveria agonistica. L'unica arma è il gioco. Venendo a mancare, il Napoli diventa vulnerabile.

Contro il Rijeka sono annunciate novità per avere in campo energie più fresche. Contro il Milan, Insigne ha accusato l'impegno estremo in nazionale. Fabian Ruiz rimane un mistero, grandi potenzialità ma gioca svagato, non gli va il ruolo o ha grande nostalgia della Spagna.

Non ci sarà ancora Osimhen ed ecco Petagna prima punta con l'esperimento di Zielinski alle spalle tra Politano e il terzo a sinistra che potrebbe non essere Insigne all'inizio, è in lizza Elmas. Demme o Lobotka in tandem con Bakayoko (che ha fisico e personalità). Un turno di riposo per Manolas, pronto Maksimovic. Giocate.
'A maronn v'accumpagna, e la pace sia con voi.

Mimmo Carratelli