"L'Europa, stretto alleato Usa, deve essere esentata dai dazi" su acciaio e alluminio. Bruxelles ha ribadito, questa volta insieme al Giappone, la sua "forte preoccupazione", all'inviato americano, il responsabile del commercio estero a stelle e strisce. Ma la risposta, per ora, non è arrivata e la prossima settimana si continuerà a trattare della possibilità di quelle "esenzioni" che lo stesso tycoon ha preannunciato per i paesi amici. E che per ora, ha fatto sapere, riguarderanno di certo solo Messico, Canada e Australia. Ma il tempo stringe. Entro due settimane scattano le tariffe doganali aggiuntive, "necessarie e appropriate", ha ribadito Trump, "per proteggere la sicurezza nazionale".

LA TELEFONATA TRA MACRON E TRUMP
A detta della Casa Bianca, però, nella telefonata tra il presidente Usa e quello francese Emmanuel Macron avvenuta ieri sera, i due "hanno discusso di modi alternativi per affrontare le preoccupazioni Usa". Forse un'apertura all'Ue, anche se Washington non precisa se il riferimento fosse in chiave bilaterale o europeo. E oggi il suo inviato non si è sbilanciato. Intanto il segretario al tesoro Steve Mnuchin ha lasciato intendere che il capitolo esenzioni potrebbe riguardare anche gli alleati disposti a rafforzare i loro contributi alla Nato. Un vecchio cavallo di battaglia dell'amministrazione americana. La partita sembra così ancora tutta da giocare.

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