Anche il Cgie, che si riunirà a Montevideo in aprile, vuole andare a fondo sul flop delle elezioni politiche italiane in Uruguay. L'Ambasciatore ci perdonerà se torniamo sulla questione, ma - ne converrete tutti - la domanda è una di quelle che torna a sorgere spontanea, anche se posta più e più volte: che fine hanno fatto i 60mila e più plichi inviati - giurano dall'Ambasciata - agli italiani d'Uruguay per votare alle politiche del 4 marzo scorso?

Sessantamila, credo siate tutti d'accordo, rappresenta un gran bel numero. Quanto gli abitanti di una media città della provincia italiana. Di sicuro molto più dei 53mila di un Comune come Siena, solo per citare un esempio.

La diplomazia di Montevideo, con tanto di atto protocollato inviato alla nostra redazione, lo scorso 12 marzo, neanche fossimo l'intendenza di Finanza, ci ha tenuto a ribadire come, proprio a proposito del "voto all'estero", tutto si sia svolto a regola d'arte. In particolare, l'ambasciatore Piccato ci ha tenuto a farci sapere come sia stato speso il finanziamento (8.785.000 pesos uruguaiani) stanziato dal Ministero per gli adempimenti connessi alla tornata elettorale di marzo, ribadendo che quei fondi sono stati utilizzati - è scritto nella lettera - per la stampa del materiale elettorale, per la spedizione dei plichi agli elettori (e poi per il "ritorno" dei plichi stessi una volta votati), nonché per la pubblicità istituzionale, per l'opera di informazione, per le inserzioni a pagamento sugli organi di stampa locale, ecc ecc. Insomma, "tutto si è svolto nel pieno e incondizionato rispetto delle regole" scrive l'ambasciatore Piccato.

Perfetto, giustissimo. E chi lo contesta? Ma allora, chiede il Comites proprio ieri "convocando" ufficialmente l'ambasciatore Piccato per delucidazioni, (sarebbe più giusto, pero’, che il Comites usasse il termine "invitando" dato che si tratta comunque del numero uno italiano in Uruguay...) e torniamo a chiedercelo anche noi, perché mai su poco più di 80mila aventi diritto, qui in Uruguay, solo uno striminzito 20 per cento ha preso carta e matita e ha apposto il fatidico segno "x" sulla scheda elettorale?

Perché la stragrande maggioranza degli italiani di Montevideo e di tutto il Paese ha disertato le urne? Semplice disaffezione? Perdita d'Italianità? Pigrizia? Può essere. Forse perché in tanti, pur avendo la cittadinanza, avranno preferito non votare perché magari, in cuor loro, non si sentono più realmente cittadini del Belpaese?

Come mai, però, tantissimi tra i nostri connazionali si stanno lamentando ancora di non aver mai ricevuto quei famosi plichi così tanto accuratamente fatti stampare dai rappresentanti delle nostre istituzioni? Colpa dei...postini? O di cos'altro?

Ieri il Comites (Comitato italiani residenti all'estero) di Montevideo, ha convocato l'ambasciatore d'Italia per rivolgere a lui questa come tante altre domande, tutte, ovviamente, incentrate sulla scarsa partecipazione degli italiani d'Uruguay alle operazioni di voto. In attesa che il rappresentante della diplomazia tricolore si pronunci sull'argomento, come giornale non possiamo che prendere atto di uno stato di cose di cui, ci spiace rimarcarlo, non possiamo andare particolarmente orgogliosi.

Uno stato di cose che addirittura ha spinto forze politiche a chiedere non solo l'annullamento delle votazioni all'estero ma addirittura a rimettere in discussione l'esistenza stessa dello "strumento" legislativo che consente a chi vive lontano dalla Patria di votare nello Stato in cui risiede. Ecco perché, come "Gente d'Italia" abbiamo annunciato, per i prossimi giorni, il lancio di un'inchiesta con la quale chiederemo a voi, cari lettori, direttamente dalle colonne del nostro quotidiano,o attraverso il nostro portale www.genteditalia.org di spiegarci come sono andate realmente le cose. Diteci, raccontatelo ai nostri giornalisti che stanno andando in giro per il Paisito, se avete ricevuto o no i plichi con il materiale elettorale. O quale altro impedimento vi ha eventualmente negato il diritto di esercitare il voto. Inviateci le vostre segnalazioni, le vostre lamentele. Spiegateci i vostri perché.

Insomma, fateci capire come sono andati i fatti e cosa vi ha spinti - se avete gettato alle ortiche i plichi elettorali - a snobbare l'appuntamento con le urne. Solo così, forse, le nostre domande e quelle del Comites e dei candidati italouruguaiani alle elezioni, potranno avere una risposta definitiva. Buon week-end e Buona Settimana Santa o Settimana del Turismo come si dice ormai da queste parti.....