E che sarà, sarebbe…o quel che è? Ecco quel che è: un governo sostenuto da una maggioranza parlamentare composta da M5S e Lega. E Berlusconi, se vuol starci dentro seduto e zitto (ma chi la racconta la pensata precisa che la pensata calcola sia molto meglio per i pensatori che Berlusconi non ci sia e stia). E la Meloni che se ci sta o non ci sta…è uguale.

Governo delle benzina e dei vitalizi con tanti ministri tutti nuovi. Tanti di M5S e qualcuno in meno della Lega (ma alla Lega alcuni dei Ministeri più pesanti). E che fa, farebbe il governo della benzina e dei vitalizi? Terrebbe fede al suo nome. Nome che contiene il suo programma: abbassare le accise sulla benzina e tagliare i vitalizi dei parlamentari (senza star troppo a precisare che i vitalizi da tagliare sono quelli dei parlamentari di ormai due legislatura fa, quelli della passata e attuale legislatura non li hanno più i vitalizi, sostituiti da una pensione con qualche somiglianza con quella dei comuni cittadini e senza pignoleggiare sul fatto che i vitalizi li hanno soprattutto i consiglieri di Regioni e Comuni).

Abbassare le accise sulla benzina (e magari su qualche altra cosa ma la benzina soprattutto) e tagliare i vitalizi che ci sono ancora e anche…quelli che non ci sono più. Eccolo il programma del governo della benzina e dei vitalizi. E’ tutto già nel nome. Proprio tutto. Il nome contiene il programma e lo esaurisce. Anzi, non proprio.

I raccontatori della pensata (essenzialmente giornalisti, ma qualcuno a sua volta a loro la deve pur aver raccontata) aggiungono il terzo elemento di programma: la legge elettorale spareggio. Già, mentre abbassano le accise su benzina e tagliano i vitalizi gli strateghi-statisti Salvini e Di Maio preparano e fanno votare dal Parlamento una nuova legge elettorale (in Italia se n’è perso il conto) che incanala il voto degli italiani verso lo
spareggio M5S o Lega. Anzi M5S versus Lega e viceversa. Per cui si vota-spareggia tra M5S e Lega e uno dei due vince e poi governa da solo.

La certezza che andrebbe così viene, verrebbe dal fatto dato per assodato e automatico che l’elettorato più o meno tutto si sazierebbe e delizierebbe di un aperitivo del grande programma che poi verrà. Giù il prezzo della benzina e via i vitalizi dei parlamentari (ex) e l’opinione pubblica toccherebbe finalmente con mano il cambiamento. E quindi quando si torna a votare con la leggespareggio, l’elettorato premierà, premierebbe soprattutto e ancora di più gli spareggianti M5S e Lega.

E quando si torna a votare allora con la leggespareggio? Presto, subito. Il tempo di abbassare la benzina e tagliare i vitalizi. Presto, subito. Non oltre la primavera prossima,
in contemporanea con le elezioni europee. Governo della benzina e dei vitalizi e della legge
spareggio. Forse esiste davvero nella testa di Di Maio e Salvini. O forse non è mai passato per la loro testa. Forse si può fare davvero e forse se lo sono fatti in casa e in pool un po’ di giornalisti politici. Forse si farà, si farebbe…O forse non si farà mai Però gira e già il fatto che giri qualcosa, molto, la spiega sull’Italia che c’è.

C’è un’Italia molto vasta, di gente, di popol vero, ora anche di ceto politico e anche di comunicatori e anche di ceti intermedi e anche di lavoratori e famiglie e ora anche di cariche istituzionali dello Stato che ha lo stesso spessore della pensata. Tagli i vitalizi e trovi i soldi per centinaia di migliaia di assunzioni e stipendi pubblici. Tagli i vitalizi e trovi i soldi per mandare milioni in pensione prima dei 67 anni e per evitare loro la Fornero tortura. Tagli i vitalizi e diminuisci il deficit pubblico…

Prendendo i soldi sempre da lì, dal taglio dei vitalizi. Vitalizi che devono essere come il cappotto che in Miseria e Nobiltà i due capi famiglia stanno per andare a portare al Banco Pegni. Ne valutano la capacità d’acquisto: pasta e condimento per quattro persone, salsicce per tutti, pollo e carni, mozzarella di bufala genuina, olio, vino, sigari… Totò guarda il vecchio cappotto e domanda: E’ il cappotto di Napoleone?

Abbassi il prezzo della benzina (10 o 20 o 50 centesimi?) e hai alzato la produttività, aumentato la tecnologia in azienda, snelliti i costi della produzione del lavoro, insomma resa competitiva l’Italia. Abbassi la benzina e l’Italia…scorre. Come il Tevere che il personaggio di Carlo Verdone voleva asfaltare così Roma score (con una erre che con due a Roma è erore). Cose concrete e vere, cose che la gente capisce. Cose finalmente da politica dei cittadini. Senza star loro a rompere le palle con cose astratte e antipatiche come scuola e università che forniscano davvero competenze, come un’Amministrazione Pubblica che non sia un eterno sovracosto economico e sovracarico civile.

Peggio che mai con cose tipo la riduzione del debito pubblico e l’insostenibilità aritmetica del pagare 35 anni di contributi previdenziali e incassare assegno pensione per 25 anni o giù di lì. Che noia, che nausea, queste sono parole che non parlano ai cittadini. Invece, vuoi mettere cose concrete come giù la benzina, via i vitalizi, legge spareggio? Un governo così di spessore, di questo spessore chissà se ci sarà mai. Però è proprio lo spessore standard dei dibattiti in tv, della comunicazione politica, del senso comune, del parlar della gente, sia gente da bar che da social.

Governo della benzina, deivitalizie dello spareggio: forse non c’è ma sarebbe (sarà?) proprio a misura. Taglia e taglio della e sulla figura del gran paese Italia.