I narcos colombiani, attratti dai mercati "emergenti" più redditizi, avrebbero ceduto ai cartelli messicani il controllo del traffico di droga negli Stati Uniti. Un commercio che da qui al 2019 sembra godere di condizioni favorevoli di crescita. E' quanto scrive l'Università del Rosario, in Colombia, in un rapporto stilato d'intesa con Insight Crime, agenzia colombiana indipendente sulla ricerca sulla delinquenza. Nello studio, illustrato dal quotidiano messicano "El Universal", si segnala "che i colombiani hanno ceduto ai messicani il mercato più grande del mondo: gli Stati Uniti". Non un passo indietro, ma una "saggia decisione mercantile", dal momento che il mercato a stelle e strisce non è per i colombiani "un buon affare": "i trafficanti corrono un alto rischio di essere intercettati, estradati" e di perdere per "confisca" tutti i loro averi.

COLOMBIANI ATTRATTI DA ALTRI MERCATI
Nel mercato statunitense "i prezzi all'ingrosso della cocaina oscillano tra i 20 mila e i 25 mila dollari al chilo. I colombiani preferiscono volgere lo sguardo in Europa, dove un chilo di cocaina vale oltre 35 mila dollari, in Cina", dove il prezzo arriva a 50 mila dollari, o in Australia, terra in cui il prezzo schizza oltre i 100 mila dollari. "I rischi li' sono minori e gli utili sono maggiori" sottolinea il rapporto chiarendo che si tratta di un affare "piu' conveniente".