Il monte Trebevic, che sovrasta Sarajevo con i suoi 1.627 metri di altezza, torna ufficialmente a far parte della città con l'inaugurazione della ripristinata funivia, l'ultimo simbolo della capitale bosniaca ad essere stato ricostruito dopo le terribili distruzioni della guerra del 1992-95. La funivia che un tempo collegava il quartiere centrale di Bistrik con il punto panoramico del Trebevic, fu messa in funzione nel lontano 1959 e distrutta dagli assedianti della città nel 1992, così come la pista da bob e quella da slittino costruite per le Olimpiadi invernali di Sarajevo del 1984.

L'IDEA LANCIATA 10 ANNI FA DA HOFFERMAN
L'idea di ricostruire l'impianto fu lanciata dieci anni fa da Edmond Hofferman, uomo d'affari americano che vive in Svizzera, e da sua moglie Maja, sarajevese. I due donarono per primo 4 milioni di euro per la ricostruzione, mentre il valore totale del progetto ha raggiunto, nel corso degli anni, la cifra di circa 9 milioni di euro. Da oggi - giorno in cui Sarajevo ricorda l'anniversario della liberazione dall'occupazione nazista, il 6 aprile 1945 - Trebevic torna dunque ad essere la tradizionale destinazione per le gite fuori porta dei sarajevesi, un monte amato per la vicinanza, l'aria pura, il clima mite e la vista panoramica sulla città come non l'ha nessuna delle montagne circostanti.

MONTE SIMBOLO DELL'UNIONE TRA LE DUE ENTITA'
Ora è anche il simbolo dell'unione perché collega le due entità della Bosnia come fu definita dall'accordo di pace di Dayton: la Federazione Bh (a maggioranza croato musulmana), ai piedi del monte, e la Republika Srpska (Rs, a maggioranza serba) di cui fa parte la cima del Trebevic. Il progetto principale della funivia, fornitura, montaggio e messa in funzione dell'impianto, è stato realizzato dall'azienda altoatesina "Leiter". La funivia è composta da 33 cabine con dieci posti a sedere ciascuna, con una capacita' di 1.200 viaggiatori all'ora e il viaggio durerà 7 minuti. Le cabine hanno i colori dei cerchi della bandiera olimpica - azzurro, giallo, nero, verde e rosso - per rappresentare l'unità e la multietnicità di Sarajevo.