Viktor Orbàn stravince le elezioni in Ungheria conquistando il terzo mandato.  Con quasi la totalità delle schede scrutinate, Fidesz, il partito del primo ministro ungherese anti-immigrati, ha ottenuto 133 dei 199 seggi, percentuale che, se confermata, gli darebbe anche la super maggioranza dei due terzi necessaria per modificare la Costituzione e approvare le leggi costituzionali.

"Abbiamo vinto, ci siamo dati l'opportunità di un cambiamento per proteggere l'Ungheria", ha detto Orban festeggiando, con una folla di sostenitori a Budapest la vittoria. Il partito di estrema destra, Jobbik, che ha tentato di trasformarsi in una forza centrista anti-corruzione ha ottenuto appena 26 seggi, pur arrivando secondo, e il suo leader Gabor Vona, ha detto che si dimetterà.

Pesante la sconfitta per le opposizioni liberali, che si sono presentate divise, permettendo così la netta affermazione di Fidesz, avvantaggiato dal premio di maggioranza. "Dal tempo del cambiamento di sistema nel 1989 il Paese non ha mai visto una campagna così piena di bugie", ha detto Antal Csardi, candidato di un partito di opposizione che ha vinto un seggio a Budapest, dove la sinistra ha ottenuto più sostegno. I dati elettorali sono arrivati in ritardo per via del fatto che l'affluenza è stata record e i seggi sono rimasti aperti oltre la chiusura programmata per permettere agli elettori di votare. Per oggi è atteso il rapporto dell'Osce sulle elezioni nel Paese.

Orbàn, 54 anni, è stato alla guida del Paese dal 1998 fino al 2002 ed è tornato al potere nel 2010. I critici in Ungheria e nell'Unione europea lo accusano di un sistematico smantellamento delle istituzioni democratiche e di corruzione. Orbàn ha condotto una feroce opposizione all'immigrazione ed è stato protagonista di frequenti scontri con l'Unione europea.