Sei paesi, la metà di quelli che fanno parte dell'Unasur, l'Unione delle Nazioni Sudamericane, avrebbero comunicato la sospensione della loro partecipazione nel blocco regionale. Ma è giallo, visto che la Bolivia, che detiene la presidenza pro tempore, assicura che non ha avuto alcuna comunicazione in merito.

I paesi 'dissidenti", secondo quanto riportato da vari organi di stampa in tutto il continente latinoamericano, sarebbero Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Perù e Paraguay, che non si riconoscerebbero più nell'asse bolivariano che, dieci anni fa, portò alla costituzione del blocco su impulso dei presidenti Chavez del Venezuela, Kirchner dell'Argentina e Lula del Brasile.

Il ministro degli esteri boliviano, Fernando Huanacumi, in ogni caso smentisce: "Non ho ricevuto nessuna comunicazione in questo senso, il mio dicastero sta preparando un incontro straordinario per il mese di maggio con tutti i ministri degli esteri per affrontare il problema dell'assenza di un segretario generale dell'Unasur dal gennaio del 2018".

Se davvero i sei paesi sopra citati dovessero confermare le indiscrezioni a mezzo stampa e ratificare la loro uscita dall'Unasur, all'interno dell'organismo resterebbero soltanto sei paesi: Venezuela, Bolivia, Ecuador, Uruguay, Guyana e Suriname.