Si è conclusa ieri mattina a Montevideo la riunione continentale dell’America Latina del Cgie, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Diversi i punti segnalati nel documento finale che verrà presentato nella seduta plenaria dell’organismo programmata a Roma per il mese di luglio: nuove emigrazioni, servizi consolari, voto estero, crisi del Venezuela, diffusione della lingua e della cultura, organismi di rappresentanza e partecipazione delle donne.

Molto corposa l’agenda dei quattordici consiglieri della regione della commissione così divisi: sette per l’Argentina, tre per il Brasile, uno a testa per Cile, Perù, Uruguay e Venezuela. “Non sappiamo ancora quello che succederà con il nuovo Governo e siamo in attesa di nuove notizie. L’unica cosa certa è che avremo davanti nuovi interlocutori. La nostra sfida sarà quella di continuare a difendere i diritti degli italiani all’estero nelle diverse tematiche” ha dichiarato il consigliere uruguaiano e membro del Comites di Montevideo Renato Palermo.

Al termine della giornata conclusiva, la consigliere eletta in Brasile Rita Blasioli ha ribadito “l’attenzione del Cgie verso le diverse tematiche affrontate in questi giorni” che saranno poi portate anche a Roma. Il tema più “innovativo” segnalato è stato quello relativo al fenomeno della nuova emigrazione che ha generato un “dibattito molto interessante e stimolante con alcuni nuovi arrivati”.

Il riferimento è all’incontro di venerdì con Luca Molina, Alessandro Furcas, Livia Cossa e Lorenzo Meneghini. “Per noi” -ha affermato- “è stato un incontro molto produttivo e stimolante perché abbiamo trovato per la prima volta degli interlocutori che attraverso dei suggerimenti ci hanno potuto consentire di approfondire questo ragionamento. Tutti i consiglieri si sono trovati d’accordo nella necessità di seguire con attenzione questa tematica”. “Da tempo” -ha aggiunto- “c’è l’interesse del Ministero degli Esteri di conoscere queste nuove realtà e trovare una soluzione per integrarli agli organismi di rappresentanza e capirne le necessità. Il nostro obiettivo adesso sarà quello di insistere perportare avanti nuovi sviluppi sul tema”. Il secondo tema affrontato che ha suscitato più interesse è quello relativo allo stato dei servizi consolari, un argomento che ricorre costantemente nei dibattiti della commissione latinoamericana del Cgie e che viene “maggiormente sentito” dai cittadini nella realtà quotidiana.

“Abbiamo preso atto dell’incremento dei fondi provenienti dal 30% della tassa sulla cittadinanza. Senz’altro questa è una notizia positiva poiché consentirà una maggiore disponibilità per innovarema allo stesso tempo bisogna ribadire che c’è ancora tanto da fare. Con questa misura i problemi non si risolveranno”.

In particolare, il Cgie è intervenuto sul caso specifico di Montevideo dopo una visita di una delegazione di consiglieri negli uffici della cancelleria consolare su invito dell’ambasciatore Gianni Piccato. “Abbiamo constatato che qui ci sono importanti insufficienze sull’infrastruttura, un problema che riguarda tanto i cittadini come i funzionari che quotidianamente lavorano lì. Noi segnaleremo questi aspetti e cercheremo di intervenire presso le autorità competenti per migliorare la situazione”. Il terzo punto citato dalla consigliere Blasoli è quello relativo alla questione del recente voto e tutte le difficoltà che ha avuto per gli italiani nel mondo.

La commissione ha approvato due ordini del giorno sulla questione. Il primo è quello relativo, incredibilmente, alla mancanza di alcuni dati ufficiali oltre un mese dopo la tornata elettorale. “Chiediamo di conoscere i risultati definitivi del voto per il Senato. Sappiamo che su questo tema c’è la massima attenzione e anche il segretario generale del Cgie Schiavone si è attivato recentemente”. Oltre alla conoscenza dei dati, i consiglieri chiederanno anche di capire quali sono stati i punti critici di questo processo. “Bisogna capire cosa non ha funzionato, dove ci sono stati errori per cercare di evitarli in futuro. Bisognerà analizzare bene le procedure e leggerei contratti stipulati con le imprese locali per capire dove ci possano essere state le responsabilità. Questa analisi è molto ampia e riguarda un po’ tutta la catena che va dalla stampa delle schede, fino alla distribuzione e ai controlli. Nonostante le specificità della nostra regione, abbiamo visto che ci sono stati problemi a livello mondiale sul voto quindi sarà una questione generale da affrontare”.

La richiesta della commissione dell’America Latina del Cgie, dunque, combacia pienamente con quanto richiesto recentemente dal Comites di Montevideo all’ambasciatore Piccato e su cui non è stata fornita alcuna risposta. Dei contratti richiesti con i diversi attori -tipografia Imprimex, Correo uruguayo e Abitab- non se ne è vista alcuna traccia. La rappresentante italobrasiliana ha poi citato come ultimo punto più significativo della riunione continentale la crisi del Venezuela con l’approvazione della mozione presentata dal consigliere Nello Collevecchio che chiederà un incontro specifico con le nuove autorità del Governo e del Parlamento italiano.

Collevecchio ha denunciato lo “stato di abbandono” in cui versano gli italiani del Venezuela che stanno vivendo una “crisi umanitaria drammatica”. “È difficile da capire se non si è coinvolti in prima persona. Noi cerchiamo di sopravvivere perché i nostri nonni ce lo hanno insegnato con il sacrificio. La realtà è che il nostro paese ha completamente abbandonato questi connazionali”.

(di Matteo Forciniti)