Non si ferma l'impennata del dollaro e si fa sempre più drammatica la situazione del peso argentino, alle prese con un'inflazione record e con il rischio di una fuga sempre più marcata di capitali verso l'estero.

La valuta statunitense ha guadagnato un altro +6% su quella argentina, raggiungendo i 24,50 pesos, ben al di sopra della soglia psicologica dei 23 pesos, nonostante il soccorso finanziario promesso all'Argentina dal Fmi.

La situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi nei prossimi giorni, quando scadranno i bond a corto termine in pesos, i Lebac, per complessivi 28 miliardi di dollari. Per cercare correttivi e soprattutto sostegno da parte degli Stati Uniti, il presidente argentino Mauricio Macri ha telefonato a Donald Trump insieme al capo di gabinetto Marcos Pena.

Oggetto della telefonata, secondo quanto riferito da una nota ufficiale della Casa Rosada, mettere al corrente il leader nordamericano "della sfida che il paese affronta per ridurre il suo deficit fiscale, così come dell'inizio delle conversazioni con il Fmi".