Colpo di scena sull’assassinio del giornalista russo Arkady Babchenko. Sarebbe il caso di dire del “non assassinio”: già, perché il cronista anti-Cremlino è vivo e vegeto e, oggi, si è presentato in una conferenza stampa con il capo dei servizi di sicurezza ucraini a Kiev.

Riavvolgiamo il nastro: ieri sera era stata lanciata la notizia della sua morte nella capitale ucraina. Ma, in realtà, ha spiegato che è stata una messa in scena organizzata dagli 007 di Kiev per sventarne l’omicidio.

“C’era un piano contro di lui dei servizi speciali russi” è stato detto in conferenza. Babchenko, che vive in Ucraina da febbraio 2017 dopo aver ricevuto diverse minacce, ha duramente criticato le operazioni di Mosca in Siria e Ucraina.