L'ex presidente peruviano Ollanta Humala ha illustrato oggi alla Commissione parlamentare "Lava Jato" le propria versione circa alcune vicende di presunta corruzione di cui è accusato. In particolare, segnala il quotidiano "La Republica", l'ex capo dello stato risponderà del caso di tre milioni di dollari che avrebbe ricevuto dall'impresa di costruzioni brasiliana Odebrecht, per la campagna elettorale del 2011.

ARRESTATO NEL LUGLIO DEL 2017
Humala, presidente dal luglio del 2011 al luglio del 2016 è stato arrestato nel luglio del 2017, poco dopo essersi consegnato volontariamente alla giustizia. Il 26 aprile del 2018 la Corte costituzionale ha però concesso all'ex capo dello stato l'habeas corpus, consentendogli - dopo aver scontato nove dei diciotto mesi richiesti dalla procura - la possibilità di attendere in libertà condizionata la sentenza sul suo processo.

LE TESTIMONIANZA DELL'IMPRESA ODEBRECHT
Le testimonianze rese dagli ex dirigenti dell'impresa ingegneristica brasiliana Odebrecht alla giustizia statunitense e svizzera hanno svelato trame di corruzione in quasi tutta l'America latina. Lo schema ricorrente prevede nella gran parte dei casi finanziamenti delle campagne elettorali dei candidati presidenti in cambio di favori sui futuri appalti per opere ingegneristiche e infrastrutturali di valore.

INDAGINI IN GRAN PARTE DELL'AMERICA LATINA
Indagini di questo tipo, anche grazie al coordinamento internazionale tra procure promosso dalla giustizia brasiliana, sono state aperte in Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Messico, Panama, Perù, Repubblica Dominicana e Venezuela. Si calcola che le tangenti versate dall'impresa brasiliana abbiano interessato non meno di cento progetti.