Nell’ambito del Programma Idrologico Internazionale (IHP), l’Italia ha proposto la creazione, sotto l'egida dell’Unesco,della “Rete Globale dei Musei dell’Acqua”, un progetto che coinvolge ad oggi oltre 60 musei e centri di ricerca in varie parti del mondo con un bacino potenziale di oltre 5 milioni di utenti.

L’iniziativa, nata nel 2017 grazie alla collaborazione tra Università Ca’ Foscari, il Centro Civiltà dell’Acqua, l’Ufficio Regionale Unesco per la Scienza e la Cultura in Europa di Venezia e la Rappresentanza Permanente d’Italia all’Unesco, ha ricevuto il plauso di numerosi Paesi interessati a sviluppare una “coscienza” dell’acqua per assicurare soprattutto alle giovani generazioni un futuro sostenibile, in linea con gli obiettivi della nuova Agenda di Sviluppo della Nazioni Unite.

Come illustrato dall’Ambasciatore Vincenza Lomonaco nel corso della presentazione dell’iniziativa al Consiglio IHP, i Musei dell’Acqua rappresentano i luoghi in cui si valorizza la ricchezza e l’unicità dell’inestimabile patrimonio “idraulico” dei nostri Paesi, un patrimonio di cultura e conoscenza che, nel caso italiano, si estende dall’epoca degli Etruschi, dei Romani, del Medio Evo e del Rinascimento fino ai giorni nostri. Un “sapere” che costituisce una risorsa formidabile per affrontare le sfide che nel settore idrologico e della gestione delle risorse idriche la comunità internazionale è chiamata oggi ad affrontare.

Anche sul tema della “cultura dell’acqua”, l’Italia conferma la sua leadership nella conservazione e trasmissione del patrimonio, tanto materiale che immateriale, alle future generazioni. La Rete italiana dei “Musei” è attualmente composta da 11 sedi e si estenderà in futuro anche alle città d’acqua italiane, le città con rilevante patrimonio idraulico e storico, tangibile e intangibile: oltre a Venezia e alla sua laguna, Milano con i suoi Navigli; Bologna con i suoi canali; Roma con i suoi acquedotti; Comacchio con le saline; Palermo e Napoli con i loro  canali sotterranei. Un patrimonio unico che potrà essere valorizzato anche in chiave turistica.