Donald Trump non conosce la storia degli Stati Uniti. Eppure bastava andare sul web per avere la conferma che la popolazione del suo Paese “è il risultato di un processo immigratorio imponente, il più grandioso nella storia dell’uomo”. Un risultato che è stato raggiunto con la violenza, attraverso la sconfitta dei “paleoamericani”, impropriamente chiamati Indiani, ridotti drasticamente di numero e confinati nelle riserve. Cittadini di serie B, adesso sono circa un milione e mezzo su 323,9 milioni di statunitensi. Le figure dell’indiano cattivo e del cow boy buono sono una furba invenzione di Hollywood che rovescia la realtà storica.

L’immigrato Trump se la prende con i sudamericani che cercano di entrare negli Usa, vuole costruire un muro da 25 miliardi di dollari e ha dato il via aduna operazione vergognosa separando i bambini dai genitori. Operazione che disgusta le persone per bene, sua moglie compresa. In Italia abbiamo un “Trump de noantri”, il corpulento Matteo Salvini che, drogato dai sondaggi, ha deciso di schedare i Rom per poi espellere i non italiani (“questi ultimi – ha chiosato con la consueta eleganza- ce li dobbiamo tenere”).

Ogni giorno una dichiarazione bellicosa. Passa il tempo a chiudere porti e a ridimensionare i 5 stelle che, afflitti dalla Raggi e bombardati dal leader della Lega, sono in completo stato confusionale. E’del tutto inutile ricordare a Salvini che ottanta anni fa, ci fu il censimento degli ebrei in Italia, seguito, il 14 luglio del 1938, dal Manifesto degli intellettuali razzisti e, il 5 settembre, dal Regio Decreto contro gli italiani di origine ebraica. Con le conseguenze che conosciamo.

Molti giornali riportano che l’indiavolato Salvini avrebbe chiesto di essere ricevuto dal Papa. In Vaticano non ne sanno nulla. Rispettosamente mi permetto di suggerire – per la grande ammirazione che ho per Bergoglio – di favorire comunque un contatto fra Salvini e la Chiesa. Niente udienza, proprio no! Date invece a Salvini il nome e l’indirizzo di un buon esorcista.