L’arrivo di Luigi Di Maio, come previsto, ha tranquillizzato gli animi dei consiglieri pentastellati “irriducibili”, quelli che si erano sempre opposti strenuamente alla possibilità che Torino potesse scendere in campo per i Giochi Invernali del 2026. Il confronto in tarda serata col vicepremier è stato decisivo per dare il sospirato via libera alla candidatura della città, che ora è dunque ufficialmente in lizza per riospitare le Olimpiadi a vent’anni di distanza dall’esperienza del 2026.

La decisione al termine dell’ennesimo vertice tra la sindaca Chiara Appendino, la sua maggioranza e – appunto – Di Maio, decisivo per il riavvicinamento tra le parti. “Siamo compatti nel mandare avanti la candidatura. I rapporti sono ricuciti”, l’annuncio – con tanto di sospiro di sollievo – della prima cittadina dopo il vertice di Palazzo di Città. “Lunedì illustreremo in Consiglio comunale il nostro modello di e martedì invieremo a Roma lo studio di fattibilità”.

Di Maio si è impegnato a porre all’attenzione del governo i 12 punti che la maggioranza a Cinque Stelle considera imprescindibili, in primis l’analisi costi-benefici della candidatura. “Siamo molto contenti che Di Maio abbia condiviso e apprezzato i nostri punti e se ne sia fatto carico per portarli avanti”, ha sottolineato Valentina Sganga, capogruppo M5S a Palazzo Civico.

Da parte di Di Maio anche l’impegno a far in modo che, insieme al progetto olimpico, sia portata avanti una strategia a lungo termine per cambiare volto alla città, a beneficio e interesse dei cittadini. Insieme aTorino, restano in lizza per l’Italia anche le candidature di Milano e Cortina, città quest’ultima che ha già ospitato i Giochi d’inverno nel lontano 1956.