Solo quattro dei 31 massimi ex dirigenti delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) si sono presentati ieri pomeriggio di persona nell'udienza convocata a Bogotà dal tribunale della Giurisdizione speciale per la pace (Jep) che li deve giudicare per gli oltre 8.000 sequestri perpetrati durante i decenni della guerra civile colombiana. Davanti alla giudice Julieta Lemaitre sono comparsi solo Rodrigo Londono "Timochenko", massimo dirigente della guerriglia trasformatasi nella Forza alternativa rivoluzionaria del Comune, Jorge Torres Victoria "Pablo Catatumbo" e Julian Gallo "Carlos Antonio Lozada".

UNO DEI GUERRIGLIERI SI COLLEGA IN VIDEOCONFERENZA
Un quarto leader guerrigliero, Seuxis Paucias Hernandez "Jesus Santrich", in attesa di estradizione negli Usa, si è invece collegato con il tribunale in video. Il suo caso ha suscitato polemiche provocando da parte di alcuni una richiesta di revisione delle condizioni in cui è stato firmato a Cuba il documento che ha messo fine alla guerra civile. I restanti 27 guerriglieri sono stati rappresentati da avvocati scelti da loro o da difensori civici messi a disposizione dalla procura colombiana.

LA DICHIARAZIONE DI LONDONO
"Sono qui - ha dichiarato Londono alludendo al lungo e faticoso negoziato che ha portato all'Accordo di pace - per vedere come si cristallizza quel sogno che abbiamo realizzato a L'Avana". Dopo l'identificazione degli imputati, la presidente del tribunale ha notificato ai presenti e agli avvocati degli assenti che da ora in poi cominciava formalmente il processo giudiziario che, secondo gli esperti, durerà molti mesi.

IL COMPITO DEL TRIBUNALE
Durante le udienze il Jep cercherà di chiarire modi e tempi del sequestro da parte delle Farc di 8.163 persone fra il 1992 e il 2012, come risulta dai registri in possesso del governo e delle organizzazioni della società civile. Al termine della prima giornata di lavoro del tribunale, il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha sottolineato che si è trattato di "un fatto senza precedenti" che smentisce tutti coloro che avevano accusato il governo di aver firmato un patto di impunità con le Farc.