Almeno 10 persone hanno perso la vita ed altre 20 sono rimaste ferite in una serie di attacchi lanciati dalle forze governative in diverse località del Sud del Nicaragua. Secondo quanto riferito dall'Associazione nicaraguense per i diritti umani, le vittime sono sei civili, tra cui due bambini, e quattro agenti di polizia. Si tratta solo dell'ultimo episodio delle violenze che da quasi tre mesi stanno insanguinando il Paese e che hanno fatto finora almeno 282 morti e circa 2.000 feriti.

MONSIGNOR MATA SCAMPA AD UN AGGUATO
Tra quanti l'hanno scampata c'è il vescovo di Estelì, monsignor Abelardo Mata, sfuggito ad un agguato armato attribuito a forze paramilitari. La camionetta del prelato è stata crivellata da colpi d'arma da fuoco a Nindirì, vicino Managua, ma il vescovo e l'autista sono rimasti illesi, riferiscono fonti ecclesiastiche.

E' UNO DEI VESCOVI PIU' CRITICI CON ORTEGA
Ex vice presidente della conferenza episcopale, il 72enne Mata è ritenuto uno dei vescovi più critici del governo sandinista di Daniel Ortega. "Ho potuto parlare con monsignor Juan Abelardo Mata e, dopo l'incidente di Nindiri, finalmente è fuori pericolo, grazie a Dio", ha twittato il vescovo ausiliare di Managua, monsignor Silvio Baez.

L'IMMAGINE DELLA CAMIONETTA CRIVELLATA DAI COLPI
La televisione ha mostrato immagini della camionetta del prelato, con i finestrini rotti e i segni dei proiettili. L'agguato giunge mentre rimane altissima la tensione in Nicaragua, dove dilaga la protesta guidata dagli studenti contro il governo di Ortega.

LA MEDIAZIONE DEI VERTICI RELIGIOSI
Sabato è stata la mediazione dei vertici religiosi cattolici a mettere fine all'assedio di forze paramilitari e polizia alla chiesa della Divina Provvidenza a Managua dove si erano rifugiati oltre 150 studenti, due dei quali sono stati uccisi. Secondo organizzazioni indipendenti per i diritti umani, oltre 300 persone sono state uccise nella repressione delle manifestazioni di protesta iniziate il 18 aprile. Il governo riconosce 49 morti.