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Usa, Trump critica ancora la Fed, poi attacca Cina e Ue per le valute

Donald Trump torna ad attaccare la Federal Reserve, mossa tradizionalmente evitata dai presidenti che lo hanno preceduto, affermando che il piano di aumentare progressivamente i tassi di interesse potrebbe danneggiare i recenti progressi fatti in economia.

GLI USA NON DOVREBBERO ESSERE PENALIZZATI
"Gli Stati Uniti non dovrebbero essere penalizzati perché stanno facendo così bene, restringere ora danneggia tutto quello che abbiamo fatto", ha scritto su Twitter. "Agli Stati Uniti dovrebbe essere permesso di riprendersi quello che ha perso a causa della manipolazione illegale delle valute e accordi commerciali negativi. Incassiamo i debiti e noi alziamo i tassi, veramente?", ha scritto ancora dopo che, in un precedente tweet, aveva rivolto accuse a Cina ed Ue per le valute.

LE ACCUSE A CINA E UE
"La Cina, l'Unione Europea ed altri stanno manipolando le loro valute ed interessi bassi, mentre gli Stati Uniti alza i tassi mentre il dollaro diventa sempre più forte ogni giorno, portandosi via un grande margine competitivo. Come al solito - ha concluso - non si gioca ad armi pari". Già in un'intervista ieri con Cnbc Trump si era detto "non entusiasta" della politica della Fed sul rialzo dei tassi, ma allo stesso tempo aveva sottolineato che lasciava che la banca centrale facesse "quello che sentiva fosse la cosa migliore". E la Casa Bianca poi aveva diffuso una dichiarazione in cui ribadiva che il presidente rispetta l'indipendenza della Fed.

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