Gente d'Italia

Marchionne in terapia intensiva: situazione irreversibile. Grande Stevens: “Per me era come un figlio”. La telefonata di Trump

Non trapelano buone notizie dall'Universitatsspital di Zurigo, anche se di ufficiale non c'è nulla. E' qui, sulle colline che si affacciano sul lago, che, da oltre tre settimane è ricoverato l'ex ceo di Fca, Sergio Marchionne, dopo un'operazione alla spalla destra per cui era previsto un breve periodo di convalescenza. Le condizioni del manager abruzzese si sono improvvisamente aggravate nei giorni scorsi, tanto da accelerare il processo di transizione nel gruppo automobilistico. Si parla di terapia intensiva e di condizioni irreversibili. Di ufficiale, però, lo ribadiamo, non c'è nulla. La famiglia non parla, l'azienda non conferma e neanche dall'ospedale arrivano bollettini medici.

LE PAROLE DI JOHN ELKANN
La privacy è totale ma il via vai non manca. Quasi impossibile, però, anche solo carpire qualche informazione a medici e infermieri. Di certo, fino ad ora, ci sono solo le parole di John Elkann: "Sono profondamente addolorato per le condizioni di Sergio. Si tratta di una situazione impensabile fino a poche ore fa, che lascia a tutti quanti un senso di ingiustizia". Ed è carica di tristezza anche la lettera che il presidente di Fca ha scritto ai dipendenti sottolineando che le condizioni di Marchionne "sono purtroppo peggiorate nelle ultime ore e non gli permetteranno di rientrare in Fca".

LA LETTERA DI GRANDE STEVENS
"Per me era come un figlio, è diventato un fratello" ha scritto di lui anche Franz Grande Stevens, storico legale di Gianni Agnelli, in una lettera al Corriere della Sera. "Gabetti ed io - ha spiegato - avremmo potuto considerarlo per la nostra età un figlio (il mio primo ha solo quattro anni meno di lui) e invece divenne un nostro fratello che ci consultava ed insegnava che cosa vuol dire occuparsi del successo in una grande azienda". "Il dolore per la sua malattia è indicibile", ha aggiunto. "Quando dalla tv di Londra appresi il giovedì sera che egli era stato ricoverato a Zurigo, pensai purtroppo che fosse in pericolo di vita. Perché conoscevo la sua incapacità di sottrarsi al fumo continuo delle sigarette", ha scritto ancora Grande Stevens. "Marchionne - ha concluso - ha lasciato una società che ha raggiunto l'incredibile risultato dell'azzeramento del debito e l'avvio di una vita di successi. Mi auguro che sulla strada che egli ha tracciato, sul suo esempio, la Fca prosegua con gli stessi risultati".

L'ULTIMA APPARIZIONE DEL MANAGER
L'ultima apparizione del top manager risale allo scorso 26 giugno a Roma per la consegna di una Jeep Wrangler all'Arma dei carabinieri per servizi di controllo sulle spiagge romagnole. Poi il ricovero, quindi il precipitare della situazione con le voci sempre più insistenti di un avvicendamento più rapido al vertice del gruppo. Il resto è storia delle ultime ore, con la compagna Manuela Battezzato e i due figli che si alternano al suo fianco.

I MESSAGGI DI VICINANZA DELLA POLITICA
Tanti i messaggi di vicinanza della politica, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che si è informato subito con l'azienda, al premier Giuseppe Conte che in una nota si è detto "profondamente dispiaciuto per le ultime notizie riguardanti le condizioni di Sergio Marchionne. In questo momento il mio commosso pensiero va ai suoi familiari". Anche l'ex premier Silvio Berlusconi ha speso parole più che lusinghiere per Marchionne: "Sono molto colpito", ha detto il Cav, per l'aggravarsi così repentino delle condizioni di quello che "è certamente il numero uno dei manager italiani". "Chapeau", aveva twittato anche l'ex premier Matteo Renzi, mentre Paolo Gentiloni ha parlato della storia di Marchionne e della Fiat come di un "esempio per tutti". Dopo la "riconoscenza" e il "rispetto" sottolineati da Matteo Salvini, anche il vicepremier Luigi Di Maio si è detto addolorato e, esprimendo "rispetto" per il dolore della famiglia, si dice rammaricato di non aver incontrato il manager, con cui gli sarebbe piaciuto parlare di auto elettrica.

LA TELEFONATA DI TRUMP
Anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha telefonato nel pomeriggio a John Elkann per esprimergli il suo dolore per le condizioni di Sergio Marchionne, e gli ha chiesto di trasmettere la sua vicinanza alla famiglia.

FORTE CALO IN BORSA PER FCA
Intanto quello di oggi è stato un avvio pesante per Fca (-4,3% a 15,71 euro euro) in Piazza Affari nella prima seduta dopo l'avvicendamento tra Sergio Marchionne e Mike Malley alla guida del Gruppo. Non riesce a fare prezzo Ferrari (-5% teorico), alla cui presidenza siede Louis Carey Camilleri e Cnh (-2,54% a 8,59 euro), guidata ora da Suzanne Heywood. Debole anche Exor (-4,59% 54,08 euro) a monte della catena.

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