“Vedere l’Ospedale Italiano di Montevideo ridotto così mi fa pena. Mi provoca una grande tristezza”. A parlare è lo scrittore uruguaiano di origine italiana Miguel Campodonico, sconfortato e deluso per lo stato di degrado in cui versa uno dei luoghi simbolo dell’italianità in Uruguay.
Ad accendere la polemica è stato un editoriale scritto da Campodonico per il portale Ecos la settimana scorsa: “Un doloroso ejemplo del Montevideo de hoy”.

Contatto da  Gente d’Italia, l’autore ha rincarato la dose offrendo però anche alcuni chiarimenti. C’è ancora tanta delusione nelle sue parole: “Questo è un edificio emblematico per la nostra città e per la storia dell’Italia in Uruguay e per questo motivo è stato dichiarato patrimonio municipale. Io passo quotidianamente da lì e vedo quasi tutti i giorni cose incredibili, impensabili per una città che vuole salvaguardare il suo patrimonio e aprirsi al turismo. Ho avuto modo di vedere diversi turisti che fotografano la bellissima facciata e poi restano dispiaciuti dal degrado creatosi intorno. Sono state scene imbarazzanti. Insomma, è chiaro che questo è ormai diventato un biglietto da visita estremamente negativo che danneggia tutti”.
Il riferimento è alla situazione di degrado nello spazio adiacente alla facciata dell’ospedale, sull’ampio marciapiede dove si incrociano Bulevar Artigas e Avenida Italia, una delle zone più transitate della capitale nei pressi della stazione degli autobus Tres Cruces.
“L’area è stata completamente espropriata da persone che vivono in condizioni di povertà in strada. In questi ultimi tempi abbiamo visto di tutto, costruzioni precarie, tende e anche focolai accesi per permettere a queste persone di riscaldarsi dal freddo. Spesso si vede anche una grandissima quantità di spazzatura che con il vento invade tutta la zona. Sia chiaro, questa povera gente non sa dove andare e preferirebbe vivere in un altro modo ma tutto ciò è indecente per Montevideo, non possiamo più tollerare un fatto grave come questo”.

Scrittore di romanzi riconosciuto anche in Europa, Campodonico vanta una lunga carriera nella quale ha esercitato anche la professione giornalistica per diversi organi di stampa.
Nell’attribuire colpe e responsabilità, lo scrittore è apparso estremamente deciso e diretto.
“La situazione attuale della gestione all’interno dell’Ospedale Italiano non la conosco quindi non posso entrare nel merito. Io mi riferisco alla via pubblica quindi mi sembra evidente che i principali responsabili siano le nostre autorità, principalmente la Intendencia di Montevideo ma anche il Mides (Ministero dello Sviluppo Sociale). Quello che sto dicendo non è una novità: basta percorrere le strade della nostra città e vedere degrado e sporcizia quasi ovnunque. Questo è un problema generale che riguarda purtroppo Montevideo che è amministrata pessimamente da tanti anni. Certamente anche il Mides ha le sue responsabilità dato che dovrebbe intervenire in casi come questi. Dopo il mio articolo ho ricevuto diversi commenti da parte di persone che dicevano praticamente le stesse cose. Dove sono Intendencia e Mides? Perché non intervengono?”.
Come dimostra il suo cognome, la storia della famiglia Campodonico proviene da una frazione omonima del comune di Chiavari a pochi chilometri da Genova: “La mia è una delle tante famiglie provenienti dall’Italia, dalla Liguria per l’esattezza. Anche per queste ragioni vedere oggi un luogo significativo per l’Italia in Uruguay ridotto in questo stato fa ancora più male. Io spero solo che la mia denuncia - condivisa da molti cittadini - possa servire a prendere le dovute decisioni ed aiutare questa povera gente”.