Le "grandi opere" dividono Lega e M5S. È scontro aperto nella maggioranza del governo giallo-verde. "Su alcune cose dovremo trovare un accordo: l'Italia secondo me ha bisogno di molte infrastrutture, soprattutto al Sud. Penso alla Puglia alla Tap: se arriverà alla fine quel gasdotto l'energia costerà il 10% in meno", ha detto il vicepremier e ministro dell'interno, Matteo Salvini, intervenendo alla festa della Lega Romagna. Nemmeno il tempo di digerire la frase che ecco arrivare, a stretto giro, la replica piccata della ministra M5S per il Sud Barbara Lezzi: "Caro Matteo Salvini, in Italia servono altre infrastrutture". E queste, ha proseguito l'esponente pentastellata sono "Strade sicure, ferrovie, scuole, ricerca, università, bonifiche, anti-dissesto idrogeologico, energia pulita". "Questi sono gli investimenti che l’Italia aspetta" ha sentenziato la Lezzi.

L'INTERVENTO DI DI MAIO
Anche l’altro vicepremier, Luigi Di Maio è intervenuto sul tema: "La Tav? È nel contratto di governo. Ma sono anche contento che il ministro dell'economia francese abbia detto che capisce i miei dubbi sulla Tav Torino-Lione”, ha ribadito il leader pentastellato. Nei giorni scorsi Bruno le Maire, ministro dell’Economia francese, aveva detto: "Gli interrogativi di Di Maio" sulla Tav Torino-Lione "non mi scioccano, sono legittimi e li rispetto. È un progetto che costa diversi miliardi di euro di cui bisogna garantire la redditività davanti ai contribuenti”. Tuttavia, anche sull'alta velocità Lione la linea del Carroccio è ben diversa rispetto a quella del M5S. Nel giorno del suo quarantesimo compleanno è sceso in campo dal Messico anche Alessandro Di Battista, uno dei big del movimento. Per lui Tap e Tav sono "opere del tutto inutili. È il momento di spingere. Il movimento deve fare il movimento, ribadendo i “no” sani che abbiamo detto, perché ci abbiamo preso voti su quella roba lì". Con una nota congiunta sono scesi in campo anche i componenti pentastellati delle Commissioni Trasporti di Camera e Senato: "Il governo del cambiamento agisce nell'interesse dei cittadini. Per questo crediamo che non esista un problema legato al Tav: come già ampiamente spiegato dal ministro Toninelli, faremo un attenta analisi costi-benefici per capire come procedere. Certo, se realizzare l'opera vorrà dire impoverire gli italiani, il nostro 'No' risuonerà sempre forte".

IL "SI" DI SALVINI
"Ci sono fior di tecnici e di docenti che stanno valutando il rapporto costi-benefici, dai nostri dati sembra che i benefici superino i costi nel caso delle pedemontane, del terzo valico e del Tap, che ridurrebbe del 10% il costo dell'energia per tutti gli italiani" ha affermato il ministro dell'Interno Salvini. E la Tav? "Lì il discorso è più lungo. Bisogna calcolare fino all'ultimo centesimo. Aspetto i risultati degli studi. In linea di massima, culturalmente sono più per fare che per disfare - ha concluso -. Se non fare la Tav ci costasse due, tre o quattro miliardi, è chiaro che andrebbe fatta".