Il Brasile non può chiudere la frontiera con il Venezuela al fine di sospendere l'ingresso di profughi da quel Paese: lo ha stabilito la Corte Suprema, annullando una decisione di domenica scorsa assunta da un tribunale dello stato settentrionale di Roraima.

UNA "REGIONE DI FRONTIERA"
Per via della sua posizione di frontiera, questa regione è soggetta all'afflusso di migranti: secondo stime delle Nazioni Unite, dal 2017 circa 52mila venezuelani sono entrati in Brasile, e la maggior parte passano da qui. "Sebbene la maggior parte di coloro che attraversano il confine tra Venezuela e Brasile non abbiano i requisiti per ottenere lo status di rifugiati, la chiusura del confine tra i due Paesi - in un contesto di flussi migratori misti - può avere un impatto negativo su coloro che invece hanno diritto alla protezione internazionale garantita dal diritto internazionale e dalla legislazione nazionale", ha detto il giudice Rosa Weber. Che ha aggiunto: "Non c'è ragione di ricorrere alla scelta di comodo di chiudere le porte ai rifugiati, motivandola con le difficoltà di accoglienza".