Il Carroccio intende porre un argine al fenomeno dell'accattonaggio, soprattutto quando avviene in modo aggressivo e insistente. Non lo considera affatto un provvedimento razzista e anzi lo vede principalmente come un modo per combattere il "racket della mano tesa". Si ipotizza il carcere da tre a sei mesi e un'ammenda da 3mila a seimila euro per chi "disturba", ma se si arreca "disagio", si può arrivare anche a un anno di carcere e fino a 10mila euro di multa. La definizione di molestia viene introdotta per superare lo stop del 1995 da parte della Corte Costituzionale.

INTERVENIRE CONTRO L'ACCATTONAGGIO MOLESTO
Il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, in una intervista rilasciata ad un noto quotidiano della Capitale, si dice convinto che intervenire contro l'accattonaggio molesto - come da sua proposta presentata da deputato già nella scorsa legislatura e nuovamente all'inizio di questa - sia un'esigenza sentita in molti Comuni, "indipendentemente dall'appartenenza politica". E precisa: "Spesso e volentieri dietro questi soggetti c'è la criminalità organizzata e spesso a essere sfruttati sono dei minori. I sindaci si trovano a dover fronteggiare, con nulla o pochi strumenti, questo tipo di fenomeno che crea degrado e preoccupazione nella popolazione. Hanno poteri di ordinanza, ma le ordinanze possono durare solo per un periodo limitato di tempo e al massimo portano alla confisca di beni. L'introduzione del reato sarebbe un ulteriore strumento".

LE PAROLE DEL SOTTOSEGRETARIO MOLTENI
E aggiunge: "Quella è una proposta di legge che abbiamo fatto per aiutare i nostri sindaci, è stata depositata ed è ovviamente uno strumento in più che può essere preso in considerazione dal Parlamento per sopperire a quelle situazioni di disagio che in qualunque città, e sfido chiunque a negarlo, molto cittadini si trovano ad affrontare", "la polizia locale non può presidiare continuamente tutto il territorio. Serve uno strumento per disincentivare questi comportamenti". Infine interrogato sull'annuncio anti-rom del treno precisa: "Non sento mai nessuno esprimere solidarietà agli autisti dei bus che vengono costantemente minacciati, o nei confronti del personale della guardia medica, verso i poliziotti che vengono aggrediti, o i controllori. Tutti onesti lavoratori che si trovano a dover svolgere la loro attività in situazioni difficili".