La Ferrari è stata portata in tribunale dalla famiglia di Steve McQueen per l'uso del suo nome in una special edition di un modello della Rossa. Infatti, tornando indietro al 2016 quando la Casa di Maranello ha celebrato i suoi primi settant'anni di vita, una California T fu portata al salone dell'Auto di Parigi con la denominazione di 'The McQueen' e non c'erano dubbi a chi ci si potesse riferire.

C'era anche una foto dell'attore scomparso spiegando inoltre che la tonalità del colore si riferiva alla 250 GT Berlinetta Lusso che gli regalò all'epoca la moglie. Secondo i documenti che sono stati scoperti da The Hollywood Reporter, il figlio di Steve McQueen, Chadwick McQueen e la banca della famiglia, hanno citato la Ferrari per 'violazione di marchio, falsa approvazione e appropriazione indebita del diritto di pubblicità".

La causa è stata depositata alla Superior Court of California di Los Angeles il 30 luglio scorso e afferma che la Ferrari ha usato la somiglianza di Steve McQueen per pubblicizzare e vendere il modello senza ottenere prima il consenso della famiglia. I documenti presentati riportano anche che Chadwick McQueen nel 2011 aveva incontrato il presidente della Ferrari per discutere e lavorare su un modello in edizione speciale, c'era l'accordo, ma per l'approvazione finale si sarebbe dovuto attendere l'ok della famiglia.

Quando si è saputo che l'auto era stata realizzata, ma senza l'approvazione della famiglia, i McQueen sono rimasti "scioccati". Una volta contattata l'azienda italiana, per far rimuovere il nome 'McQueen', il modello è stato ribattezzato 'The Actor', ma continuando a far riferimento all'attore nella pagina web dedicata al nuovo modello. Nel citare in giudizio l'azienda italiana la famiglia McQueen chiede alla Ferrari un milione di dollari di risarcimento danni e 2 milioni di dollari per lo sfruttamento del marchio registrato.

Il brand McQueen assicura ogni anno notevoli introiti per la famiglia dell'attore americano morto a Ciudad Juarez, in Messico, il 7 novembre 1980, profitti che arrivano dal mondo del cinema, ma anche da altri settori, come quello automobilistico.