Tra un mese, anche l’estate 2018 sarà un ricordo. Le giornate cominciano ormai ad allungarsi e anche se il caldo è ancora intenso su gran parte dell’Italia, sullo sfondo si intravedono i primi segnali d’autunno.

L’inizio della stagione calcistica è ovviamente il primo segnale, il secondo sarà l’avvio delle Coppe Europee 2018-2019, proprio poco prima dell’equinozio d’autunno. C’è però un angolo della terra in cui a calcio non si giocherà più per un anno, dopo averlo fatto per ben… una settimana. Si tratta della Groenlandia, l’isola più vasta della terra, ma anche zona particolarmente inospitale e gelida, che non conosce stagione estiva. La Fifa si è sempre rifiutata di considerare l’ipotesi di annettere al proprio interno la Federazione locale, eppure anche lassù un campionato di calcio si gioca, compatibilmente con le possibilità concesse dalla natura.

La durata del torneo è infatti di un mese e mezzo, tanto, grossomodo, dura l’estate da quelle parti. Dieci le squadre al via, suddivise in due gironi da cinque: al ritmo di una partita al giorno, le prime due accedono alle semifinali, le altre giocano per le posizioni di rincalzo. Tutte le partite si sono giocate allo stadio della capitale Nuuk, le “Final Four” sono durante una settimana, dal 12 al 19 agosto e la finale è stata pure trasmessa in streaming dalla tv locale: il B-67 ha battuto 2-0 l’N-48, conquistando così il tredicesimo titolo della propria storia. Inutile dire che la premiazione è avvenuta sotto la pioggia, memento di un’estate agli sgoccioli. Ma questo è successo anche alla Juventus, lo scorso maggio: e in Italia la bella stagione dura parecchio di più…