Si è svolto alla Casa degli Italiani di Montevideo il tradizionale festival di cori ideato dall’Ente Friulano attraverso il suo coro Voci e Pensieri. Cinque i diversi gruppi -provenienti da varie zone dell’Uruguay- che hanno partecipato all’iniziativa proponendo una scaletta internazionale con brani friulani, italiani e molti altri in lingua spagnola.

Si è trattata dell’ottava edizione della rassegna organizzata in poco più di tre anni e mezzo dall’associazione. “Per noi queste iniziative sono molto importanti perché ci consentono, attraverso la musica, di stringere rapporti di amicizia e creare forti vincoli basati sulla solidarietà e la fratellanza” ha spiegato Claudia Girardo, vicepresidente di Efasce (Ente Friulano Assistenza Sociale e Culturale Emigranti).

“L’idea di riunire diversi gruppi in un festival - ha raccontato - è nata nel marzo del 2015 a Buenos Aires durante un incontro delle varie sezioni di Efasce. Il nostro presidente Mario Mattiussi ha avuto l’idea di replicare anche qui in Uruguay un’iniziativa simile che si è ormai consolidata”.

Molteplici sono le finalità di questo festival secondo gli organizzatori, a partire dalla “diffusione della cultura italiana attraverso il canto” e dalla voglia di “integrare i connazionali dell’interno che hanno grande voglia di lavorare insieme”. Il coro Voci e Pensieri, ricordiamo, è nato nell’ottobre del 2014 ed in poco tempo ha raccolto un notevole successo.

Secondo la Girardo uno dei principali meriti del coro è quello di “aver unito al gruppo diverse persone uruguaiane che, in questo modo, si sono avvicinate all’Italia e alla sua cultura”. “Cantare insieme” -ha aggiunto- “permettere alle persone di condividere bei momenti e fare attività che promuovono l’unione e l’amicizia. Vediamo tanta energia, tanta allegria. La gente si diverte e ha voglia di partecipare. Proprio per questi motivi per la nostra associazione il coro è un’attività fondamentale e dimostra il nostro lavoro costante e collettivo sul territorio”.

Per il direttore di Voci e Pensieri, il professor Julio Mercón che vanta un’esperienza ventennale nella formazione dei cori, “l’aspetto più importante è il lato umano, il gruppo che si è creato e la passione con la quale si impara. Gli italiani hanno delle caratteristiche particolari: sono sinceri, diretti e con il massimo rispetto. Con loro ci siamo trovati subito molto bene”.

“Attraverso le canzoni” -ha aggiunto- “abbiamo potuto scoprire alcune cose sulla storia delle regioni. Stiamo tutti imparando qualcosa di molto interessante”. Questi gli altri cori che hanno partecipato al festival alla Casa degli Italiani: “Joaquin de Viana” del dipartimento di Maldonado, “Rosas de Otoño” di Canelones, “Voces del Buceo” e “Siembra”, entrambi di Montevideo. Il prossimo appuntamento del festival dei cori è previsto prima della fine dell’anno. I rappresentanti di Efasce hanno ribadito l’intenzione di “voler proseguire con questa iniziativa per poter riunire cori amici e collettività all’insegna della cultura della musica, del canto e della fratellanza dei popoli”.