Gente d'Italia

“Tanos”, una storia abruzzese con desaparecido in Uruguay

Chi l’ha detto che i giovani non si avvicinano alle associazioni? Certo... il concetto di gioventù è un po’ cambiato perché Fernando Pizzuti, Consultore per l’Abruzzo dell’Uruguay non è un ragazzino!

L’anno scorso, in occasione di una riunione continentale a Rosario (Argentina) dei Consiglieri di tutta l’America Latina, Fernando, un abruzzese doc, anche se è nato a Montevideo ma di genitori di Teramo, fu invitato a vedere uno spettacolo di una compagnia abruzzese contrattata dalla regione per l’occasione.

La compagnia è diretta da Stefano Angelucci, un attore con 25 anni di carriera che, alcuni anni fa, si è innamorato dell’Argentina, dove risiede una delle maggiori comunità abruzzesi del mondo. Dopo un paio di tournée che hanno incluso il Paraguay, l’insistenza di Fernando Pizzuti affinché si presentasse anche in Uruguay, finalmente, ha dato i suoi frutti.

“Tanos” è un’opera su misura per Argentina e Uruguay, dato che, secondo quanto ci ha raccontato Stefano Angelucci, direttore del Teatro del Sarno di Lanciano, le versioni sono un po’ diverse anche se il leitmotiv è lo stesso. La storia di una coppia di abruzzesi giunti in America Latina nel dopoguerra per fare l’America, dove hanno avuto un figlio che è stato arrestato e “desaparecido” dalle dittature militari imperanti all’epoca degli anni ’70.

Umore, dramma, ingegno sono 3 elementi di quest’opera piena di emozioni e di significato. “L’idea di questo spettacolo – racconta Angelucci – è nata nel 2016 quando ho cominciato ad aver contatti con la comunità abruzzese dell’Argentina, specialmente quella di Rosario. In quell’epoca ho avuto occasione di conoscere anche l’Associazione Abruzzese di Montevideo attraverso il Consultore Fernando Pizzuti che mi ha chiesto di poter portare l’opera in Uruguay. Abbiamo creduto opportuno di adattare la storia di “Tanos” a quella uruguaiana trattandosi, fra l’altro, di storie molto simili. È la storia di una coppia che, all’inizio degli anni ’50 è giunta a Montevideo e decide di vivere in questo paese. Questa storia si intreccia poi con quella della dittatura militare e con un loro figlio che diventa un “desaparecido”.

Dal canto suo il presidente dell’Assocazione Bruno Olvieri ci confessa che “è una grande emozione poter condividere con i nostri abruzzesi, ma con tutti gli italiani ed uruguaiani, di un’opera che è profondamente vincolata ad una delle tante storie, forse anche tristi, che abbiamo vissuto gli italiani all’estero”.

Per il Consultore Fernando Pizzuti “avere occasione, in una riunione del CRAM (Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo) di vedere questo spettacolo del Teatro di Lanciano diretto da Stefano Angelucci, è stata una vera fortuna. Ho subito interscambiato biglietti da visita con Stefano che si è subito visto, con molto entusiasmo, la possibilità di portare l’opera in Uruguay e adattarla alla realtà di questo paese.” Nella splendida sede rinnovata dell’Associazione Calabrese di Montevideo un centinaio di connazionali hanno applaudito questo spettacolo con molto calore.

(di Stefano Casini)

 

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