Sono i tre paesi maggiormente alle prese con l'emergenza umanitaria determinata dall'eccezionale afflusso di migranti in fuga dal Venezuela e dal regime di Maduro, ed anche quelli che hanno adottato provvedimenti controversi per cercare di arginare l'ondata di accessi nel paese: Colombia, Perù ed Ecuador, con le loro delegazioni, si incontreranno tra il 27 e il 28 settembre a Bogotà per discutere della crisi venezuelana e per cercare soluzioni.

"L'esodo dei cittadini venezuelani non è un problema esclusivo della Colombia, del Perù, dell'Ecuador o di un altro singolo paese", ha sottolineato il direttore del servizio immigrazione colombiano Christian Kruger attraverso una nota ufficiale. "Questo è un problema della regione e come tale dobbiamo affrontarlo".

Da parte del governo colombiano non mancano critiche verso Lima e Quito per la decisione di richiedere il passaporto per i migranti diretti nei rispettivi paesi: "Richiedere passaporti dai cittadini di una nazione che non li possiede e il cui governo non facilita l'emissione di questo documento, significa incoraggiare l'irregolarità", l'osservazione di Kruger. "Dobbiamo cercare delle soluzioni comuni che consentano una migrazione ordinata e sicura nella regione".