L'idea è meravigliosa: donare il proprio patrimonio per rendere migliore la vita dei disabili. Il progetto è bellissimo: utilizzare una colonia marina abbandonata e in degrado per dare sollievo a chi soffre, ma anche lavoro a decine di persone. Uno di quei propositi che dovrebbe trovare tutte le strade spianate, la burocrazia pronta a mettersi a disposizione e
l'entusiasmo di una comunità. E invece no. Un percorso a ostacoli, una marea di problemi e, all'ennesimo intoppo, la tentazione di mollare tutto e destinare altrove - addirittura all'estero - quei soldi.

Siamo in Sicilia, per l'esattezza a Pozzallo, un luogo che negli ultimi anni ha fatto dell'accoglienza e della solidarietà la propria bandiera, ma che sembra non riuscire a fare per sé quello che fa così bene per gli altri. Il protagonista di questa storia è Giovanni Ciurciù, presidente della Fondazione Iolanda e Francesco Ciurciù – Onlus, nata dopo la morte dei suoi due figli, entrambi disabili. Da tanto amore - quello dato e quello ricevuto - è nato il progetto, che prevede una spesa di circa sei milioni di euro per dare risposte a 360 gradi al mondo della disabilità. Oltre che 55 posti di lavoro, senza contare l'indotto. Ma "dopo quattro anni e tutte le autorizzazioni in regola, lo Stato non ci permette di farlo" dice Ciurciù. "Siamo umiliati, siamo offrsi, pensiamo di andare a donare fuori dal nostro Paese”.

E' lo stesso Ciurciù a raccontare la storia di un progetto travagliato. “Per dare un senso all’amore cui ci hanno portato i nostri due amati figli" aggiunge, "abbiamo dato vita alla Fondazione, promettendola in dono alla città di Pozzallo, e alla quale abbiamo destinato tutto il nostro patrimonio - oltre due milioni di euro - per attività a sostegno del mondo della disabilità. Su richiesta della precedente amministrazione Comunale, abbiamo condiviso e accettato di realizzare un centro diurno per disabili, provvedendo in tutto e per tutto. Un calvario personale che lascia spazio a uno burocratico fatto di firme, autorizzazioni e nulla osta tra soprintendenza, genio civile, Comune di Pozzallo e Regione Siciliana, con sperpero di considerevole somme di denaro. Con tutte le carte ormai in regola siamo arrivati sino all’ultimo gradino dell’iter, ma il servizio gestione del demanio (che è all’interno del dipartimento finanze dell’assessorato all’economia della Regione Siciliana), e l’Amministrazione Comunale attuale, stanno stoppando l’affidamento della ex colonia alla fondazione Ciurciù, perché" dice Giovanni Ciurciù "a detta degli uffici non è completa la mappatura dei beni demaniali siciliani, dicono che occorre fare il bando di pubblica
evidenza. Ma non è così – denuncia esasperato – loro stanno facendo ostruzionismo, c’è chi vuole farmi stancare, c’è chi vuole che io abbandoni tutto, abbiamo percepito che l’ex Colonia Marina, non considerata da nessuno per parecchi decenni, nel totale abbandono, oggi è diventata di interesse per tanti, ci è stato detto che vi sia interesse del Comune di Pozzallo per un centro per immigrati o per un albergo. Insomma è diventata molto appetibile a privati per attività ricettive, stanno cercando di metterci sotto scopa, anche perché vi sono delle forze oscure che non vogliono che il Centro Polifunzionale per la Disabilità diventi realtà. Per farmi desistere, 39 pozzallesi hanno presentato anche una diffida al Comune, ove, in modo infamante, hanno addirittura sottoscritto che 'una struttura ricettiva per disabili, deturpa il paesaggio, squalifica la qualità della vita, deprezza il
valore degli immobili circostanti. Tutti i documenti sono in regola, per fare la convenzione mancava solo un documento del Genio Civile, ma ancora ad oggi, a distanza di 5 mesi dalla conferenza di servizio, non abbiamo visto la convenzione. Ci hanno messo davanti tante scuse, abbiamo mandato nuovamente tutti i documenti alla Regione, è passato nuovamente un mese ma non sappiamo nulla, nessuno ci dà risposte”.

“La colonia è di proprietà regionale”, spiega il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna. “Il comune, con la precedente Giunta, aveva espresso parere favorevole alla concessione della stessa alla Fondazione Ciurciù. Lui ha presentato un progetto per la realizzazione di un centro diurno per disabili, noi abbiamo espresso parere favorevole, forse la Regione non è dello stesso avviso”.

“Quell’immobile è un luogo ghiotto per interessi speculativi" rincara la dose Ciurciù. "E’ incomprensibile che una famiglia voglia devolvere due milioni di euro per i disabili, senza scopo di lucro, senza farci mangiare qualcuno. Ma adesso non posso più tacere, se non ci permetteranno di realizzare il centro per disabili, andremo all’estero o lo faremo in un altro Paese. Ma che Paese siamo" conclude Ciurciù. “Non favoriamo i progetti per gli italiani che soffono, lucriamo su quei poveri Cristi che vengono dall’Africa. Certo, non per aiutare loro, ma per farci guadagnare qualcuno. Che schifo, adesso basta: dovevo denunciare questa vergogna. C’è qualcuno disposto ad aiutarci? A quale Ente Istituzionale mi devo rivolgere per vedere affermato oggi un mio diritto?”.