Un vasto incendio ha distrutto il Museo Nazionale di Rio de Janeiro, in Brasile. Fondato circa 200 anni fa, il museo ospitava reperti provenienti dall’Egitto, opere di arte greco-romana e alcuni dei primi fossili trovati nel Paese. Nessuno sarebbe rimasto ferito nel rogo. Le fiamme, domate dai vigili del fuoco dopo ore di lavoro, sono divampate domenica 2 settembre mentre il museo era chiuso e hanno illuminato la notte di Rio. Ancora non sono chiare le cause del rogo.

Il presidente brasiliano Michel Temer ha dichiarato che è “un giorno triste per tutti i brasiliani”: “Duecento anni di lavoro, ricerca e conoscenza – ha detto – sono andati perduti”. Secondo il sito web del museo, migliaia di oggetti relativi alla storia del Brasile e di altri Paesi appartengono alla Università Federale di Rio de Janeiro e molte delle collezioni esposte erano appartenute a membri della famiglia reale. Il tesoro più importante ospitato dal Museo Nazionale in fiamme, ricorda nella sua pagina online il quotidiano Estado de Sao Paulo, “è lo scheletro più antico trovato in America latina, risalente a circa 12.000 anni fa, di una donna ribattezzata ‘Luzia’”.

Rinvenuti nel 1974 a Lagoa Santa, nello Stato di Minas Gerais, i resti ossei appartengono ad una donna morta all’età di 20-25 anni, e che fu una delle prime abitanti del Brasile. Nelle vetrine del Museo erano esposti il cranio di ‘Luzia’ e una ricostituzione del suo volto che rivelava tratti somatici simili ai negri africani e agli aborigeni australiani. A suo tempo la scoperta dello scheletro di ‘Luzia’ spinse gli studiosi a correggere le principali teorie sul popolamento delle Americhe e a porre il reperto fra i “maggiori tesori archeologici” brasiliani.